
Il 25 settembre i lombardi hanno assistito a uno spettacolo incantevole: un'aurora boreale ha colorato il cielo dietro le Alpi, lo spettacolo è stato ripreso da una telecamera posizionata sul Monte Pora.
Secondo le informazioni diffuse dal Centro Meteo Lombardo, si tratterebbe di un fenomeno molto raro alle nostre latitudini, causato da una tempesta solare. Un evento raro da osservare, ma non impossibile, nel secolo scorso ci sono state tempeste solari così forti che hanno permesso di vedere l'aurora boreale anche alle nostre latitudini.
È il caso del 1848, quando nella notte tra il 17 e il 18 novembre il fenomeno è stato intenso e diffuso a tal punto da poterlo ammirare anche dall'Osservatorio Astronomico di Capodimonte, a Napoli.
Secondo le informazioni presenti sul sito del Cnr, l’Aurora polare è un fenomeno luminoso, in base all’emisfero nel quale si manifesta si parla di boreale e australe. Sono tre gli aspetti principali che influenzano il colore delle aurore:
Di solito si pensa all'aurora come quel fascio verde di luce che appare in cielo, questo è il colore più frequente, emesso dall’ossigeno colpito da elettroni incidenti ad alta energia (e quindi negli strati più bassi dell’atmosfera). Nel caso di quella osservata sulle Alpi, si parla di elettroni incidenti a bassa energia l’ossigeno emette luce rossa. L’azoto invece emette luce blu.
In realtà no. L'autore si presentano in maniera più intensa e frequente durante i periodi di forte attività solare. Come ha dichiarato all'Agi Mauro Messerotti, ricercatore presso l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), in una precedente intervista: "Dipende semplicemente dalla configurazione di meteorologia spaziale che influenza l’intensità dell’aurora".
Il ricercatore infatti spiega che le aurore si vedono in situazioni di bassa luminosità, "più volte in ogni ciclo solare è possibile notare questi fenomeni affascinanti a latitudini meno elevate".