Le 202 tartarughe salvate dalle microplastiche tornano a ripopolare il mare del Salento

Oltre il 50% di tartarughe marine ingeriscono microplastiche. Circa 40mila esemplari sono morte a causa dell’azione degli esseri umani, ma per fortuna esistono organizzazioni e Onlus che cercano di salvaguardare alcune specie di tartarughe. Tra tutte Free Plastic Onlus negli ultimi anni ha salvato 202 esemplari e adesso sta proteggendo durante la schiusa delle uova circa 3mila tartarughe.
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Mattia Giangaspero 28 Maggio 2024

Dalle classiche buste di plastica ai cotton fioc, dagli involucri dei cioccolatini ai bastoncini dei lecca lecca, fino alle zip delle felpe o addirittura alle spugne. Sono solo alcuni dei rifiuti che sono stati ritrovati all’interno dell’intestino delle tartarughe Caretta caretta che vivono nei mari italiani. Circa il 53% della popolazione di tartarughe avrebbe ingerito scarti di materiale plastico nel corso nella vita, come ha testimoniato l’Ispra all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Palermo. Questo perché le tartarughe marine trovano spesso la plastica galleggiante scambiata per le meduse, una delle loro principali fonti di cibo. Questo errore può portare a conseguenze fatali, poiché l'ingestione di plastica può causare gravi danni interni o persino la morte per soffocamento.

Infatti, si può dire come questa specie di animale marino sia anche simbolo dei cambiamenti climatici causati dall'uomo. Mentre, andando dritti al punto, possiamo dire che alcuni esemplari di tartarughe (circa 40mila esemplari) rischiano di morire a causa del comportamento di noi esseri umani.

In particolare esiste una specie che popola i nostri mari e più nello specifico il Mar Mediterraneo, ti sto parlando delle tartarughe Caretta caretta. Il loro stato di salute può dirci molto circa la condizione delle acque e degli ecosistemi marini. In particolare, ci aiutano a conoscere i livelli di inquinamento da marine litter (tutti quei materiali solidi prodotti o modificati dall’uomo che finiscono abbandonati in mare e possono accumularsi nelle aree di convergenza delle correnti, favorendo la formazione di isole di rifiuti).

Esistono, per fortuna, delle associazioni che cercano di salvaguardare il loro stato di salute. Una su tutte è la Plastic Free Onlus che di recente, durante la schiusa delle uova, è riuscita a proteggere oltre 3mila tartarughe, mentre negli ultimi anni si contano 202 tartarughe salvate. Sempre Plastic Free Onlus, insieme al Centro di recupero tartarughe Marine di Calimera a Lecce hanno rilasciato quattro esemplari di Caretta caretta nel mare di Castro. Queste tartarughe, che variano in età dai 7 ai 30 anni, sono state curate e riabilitate fino a quando non sono state pronte per tornare al loro habitat naturale.

Con questo vogliamo dire che è fondamentale continuare a sostenere le organizzazioni che lavorano instancabilmente per salvare queste creature e per pulire i nostri mari.

Fonti | Ispra ; Plastic Free Onlus