
Piante e api si parlano. Hai capito bene. Il "bzz bzz" che senti quando si avvicina uno di questi insetti per te è solo un rumore, magari fastidioso, per un albero è il segnale che deve preparare il suo nettare. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori dell'Università di Tel-Aviv, in Israele.
Attraverso un esperimento hanno dimostrato che, riproducendo in modo artificiale le stesse frequenze sonore del ronzio di un'ape, si dà origine a una sorta di micro-vibrazione dei fiori di una pianta e aumenta la produzione di polline. È un po' come quando hai un appuntamento romantico e scegli i vestiti migliori da indossare. Semplicemente, in questo caso, il preavviso è più breve. Nel giro di tre minuti infatti, non solo dovrà incrementare la quantità di polline, ma anche crescere del 20% la sua concentrazione zuccherina.
È infatti fondamentale che la pianta offra il miglior servizio possibile all'ape, altrimenti l'insetto non tornerà a farle visita. A rimetterci sarebbe quindi la prosecuzione della specie, che non ha possibilità di riprodursi senza l'impollinazione praticata da questi piccoli ma indispensabili animali.
L'esperimento è stato ripetuto con 650 specie diverse di piante, analizzando il polline prima e dopo l'esposizione al ronzio, e tutte le volte si è riprodotto lo stesso risultato. Un'ulteriore prova di come la natura sia perfettamente in grado di parlare un proprio linguaggio e di organizzarsi, anche senza l'intervento, spesso dannoso, dell'uomo.
Infine, ricorda che le api sono fondamentali per la sopravvivenza stessa dell'essere umano, ma il loro numero è in continua diminuzione, soprattutto per colpa di pesticidi e insetticidi chimici. Cerca quindi di utilizzare prodotti biologici per il tuo orto, come ti abbiamo consigliato su Ohga, e pianta fiori che attirino questi insetti. Non sono pericolosi, sono una risorsa.