Un gruppo di balene pilota

Le balene scambiano la plastica per calamari: ecco perché

Per le balene che cacciano con le onde sonore nelle profondità oceaniche senza luce, un palloncino di plastica strappato e un delizioso calamaro possono apparire sorprendentemente simili, secondo uno studio. I test acustici subacquei con pezzi di plastica da spiaggia hanno mostrato che la spazzatura suonava quasi sempre come cibo, in particolare pellicole di plastica e frammenti di plastica, due oggetti particolarmente rumorosi che si trovano più spesso all’interno delle balene morte.
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Mattia Giangaspero 5 Novembre 2024

Secondo un nuovo studio che ha messo a confronto alcuni rifiuti di plastica, trovati sulla spiaggia a dei calamari, per le balene un palloncino di plastica rotto e lo stesso calamaro sembrano essere sorprendentemente simili.

Lo studio è stato condotto attraverso test acustici subacquei e questo perché, se non lo sapevi, le balene cacciano con le onde sonore nelle profondità buie dell'oceano. Quindi il suono emesso da un sacchetto di plastica è lo stesso che emette un calamaro. 

Nel condurre gli esperimenti, il team di ricerca ha usato tre diverse frequenze sonar identiche a quelle emesse dalle balene. I risultati hanno evidenziato come i segnali acustici di rimbalzo sulle plastiche siano molto simili a quelli delle prede e ciò è vero soprattutto per i film di plastica. Questa somiglianza inganna i cetacei e comporta seri rischi fisiologici e tossicologici

"Queste firme acustiche sono simili e questo potrebbe essere il motivo per cui questi animali sono portati a consumare plastica al posto delle loro prede o in aggiunta ad esse", ha affermato Greg Merrill, studente laureato alla Duke University, che ha guidato la ricerca.

Perché le balene usano le onde sonore

I cetacei usano le onde sonore per orientarsi in mare e individuare le prede. Quando le onde sonore rimbalzano sui rifiuti plastici, le balene li confondono pensando che si tratti di calamari. I ricercatori della Duke University hanno testato rifiuti plastici trovati nello stomaco di balene morte.

Lo studio sulle balene e la plastica simile ai calamari

I ricercatori hanno raccolto rifiuti di plastica dalle spiagge di Beaufort e Atlantic Beach, in Carolina del Nord, e li hanno sottoposti a test acustici utilizzando un trasduttore sonar. Hanno confrontato i segnali acustici della plastica con quelli dei calamari veri e dei becchi di calamaro recuperati dallo stomaco di una balena morta.

I test sono stati effettuati a diverse frequenze sonar (38, 70 e 120 kilohertz), che coprono la gamma di "clic" utilizzati dalle balene per l'ecolocalizzazione.

I risultati hanno mostrato che il 100% dei rifiuti di plastica testati aveva firme acustiche simili o più forti rispetto a quelle delle prede delle balene. 

Questo spiega perché le balene spesso ingeriscono plastica, confondendola per cibo. La plastica, una volta ingerita, può causare blocchi intestinali, malnutrizione e morte.

Le balene rischiano l'estinzione

Le balene sono una specie a rischio e purtroppo il problema non riguarda solo le plastiche presenti negli oceani. Buona parte dei cetacei spiaggiati sono morti a causa della condotta degli esseri umani. Le balene muoiono a causa della la caccia indiscriminata, per colpa delle reti etc. Tra le specie di balena a rischio di estinzione ci sono, ad esempio, la balena franca (Eubalaena glacialis), un bestione lungo 17 metri e che può arrivare a pesare 80 tonnellate. Questa specie è stata decimata. Dicasi lo stesso per le balene blu, ne vengono uccise 40.000 l’anno e la lista potrebbe continuare.