Una ricerca condotta da un gruppo di scienziati dell'Università di Oxford indica che le batterie a litio presenti nelle sigarette elettroniche monouso sono altamente inquinanti e quindi risultano essere una reale minaccia per l'ambiente.

Lo studio pubblicato specifica che "utilizzando un basso tasso di carica e scarica, le batterie delle sigarette elettroniche monouso mantengono oltre il 90% della capacità per oltre 700 cicli. Questo sottolinea il paradosso di batterie potenzialmente durevoli che vengono regolarmente gettate, finendo per contribuire a una crescente problematica ambientale".

Il problema adesso è il fatto che queste vengono prodotte e negli ultimi mesi si è registrata anche una esplosione di popolarità. Infatti, in soli 15 mesi in Gran Bretagna la loro popolarità tra i diciottenni è cresciuta dallo 0,4% al 54,8%. L'aumento di produzione comporta problematiche sullo smaltimento di queste sigarette elettroniche che non possono essere ricaricate. È come se ogni due o tre giorni tutti acquistassero un telefonino e poi lo buttassero. La quantità di rifiuti tecnologici sarebbe eccessiva per essere correttamente supportata da una filiera del riuso.

La conseguenza per queste sigarette elettroniche è che circa 10.000 kg di litio presente all'interno delle batterie finisca ogni anno nelle discariche, minacciando le vie d’acqua circostanti con nichel tossico, cobalto e solventi organici.

Tutte le persone che le fumano dovrebbero essere informate sulla possibilità di riciclo e riutilizzo delle batterie delle sigarette elettroniche. L’appello della comunità scientifica inglese si è esteso ai produttori, affinché creino e promuovano ecosistemi di riciclo per le batterie delle e-cig.