Le correnti marine quando sono più lente ci aiutano a catturare la CO2

Uno studio pubblicato sulla rivista Nature spiega che le correnti marine quando rallentano aiutano il Pianeta a stoccare maggiore carbonio.
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Mattia Giangaspero 9 Luglio 2024

Forse non lo sapevi, ma quando parliamo di mare, o di oceano come fonte naturale in grado di raffreddare il Pianeta e di stoccare carbonio, non lo faccio per parlare soltanto dell'acqua in se, ma anche del suo moto.

Mi spiego meglio. Il moto dell'acqua genera onde e una loro pluralità forma una direzione chiamata poi corrente marina. 

Queste correnti marine sono movimenti costanti delle acque e si distinguono dalle acque circostanti per temperatura e salinità e possono svilupparsi sia in superficie che in profondità.

Nel caso della profondità prova ad avere in mente il film nemo, quando il papà di nemo dialoga con le tartarughe che entrano in quel flusso chiamato appunto corrente marina per arrivare sino a Sidney.

Se hai in mente quella scena hai ben capito cos'è una corrente marina. Ora possiamo andare avanti.  Come detto all'inizio "forse non lo sapevi", ma queste correnti marine hanno un ruolo cruciale nel trasferimento di calore dalle regioni tropicali alle regioni polari, influenzando significativamente il clima globale. Trasportando acqua calda dalle basse alle alte latitudini, le correnti marine contribuiscono a innalzare la temperatura dell'atmosfera e a mitigare il clima.

Uno studio svolto dal Mit di Boston e pubblicato su Nature spiega che quando queste correnti marine rallentano sono in grado di stoccare ancora più CO2. Una corrente più lenta può permettere un maggiore assorbimento di CO2 dall'atmosfera, poiché l'acqua ha più tempo per interagire con l'aria. Inoltre, le correnti lente possono facilitare i processi biologici come la fotosintesi del fitoplancton, che utilizza CO2 per crescere e, di conseguenza, riduce la quantità di carbonio nell'atmosfera.

Questa scoperta è utile non per forzare un rallentamento delle correnti in tutto il mondo, ma semplicemente per sfruttare lo stesso moto delle correnti marine per sviluppare tecnologie più efficienti in grado di assorbire più CO2 e carbonio dall'atmosfera.

Fonte | Nature