Le locuste tornano in Africa e distruggono i raccolti: questo sciame è 20 volte più numeroso del primo

Uno sciame di locuste è arrivato in Africa e questo non promette nulla di buono. Questi esemplari rischiano di far morire di fame migliaia di persone visto che distruggono i raccolti: si tratta di un’ondata di gran lunga superiore rispetto a quella di febbraio.
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Alessandro Artuso 17 Aprile 2020

Le locuste tornano alla riscossa dando vita alla seconda ondata di attacchi che stanno devastando alcune zone dell‘Africa, distruggendo le colture e mandando in fumo mesi e mesi di duro lavoro: ad annunciare la problematica è la Fao grazie alla pagina Facebook del "Programme des Nations Unies pour l'environnement".

La situazione è grave

Purtroppo sono milioni le persone che muoiono di fame a causa dei problemi nei loro Paesi: l'arrivo di questi animali rischia di compromettere ulteriormente anche la salute e la possibilità di mangiare. Già nel mese di febbraio ti avevamo parlato dell'arrivo delle locuste e dei danni provocati all'agricoltura anche se ora la situazione è peggiorata visto che la seconda ondata è di 20 volte superiore rispetto ai numeri registrati qualche tempo fa. Per capirti capire la gravità della situazione è sufficiente un solo esempio: uno sciame corposo può mangiare la stessa quantità di cibo giornaliero di 35mila persone.

I danni provocati

Una zona particolarmente colpita è la Somalia dove sono presenti gli esemplari giovani adulti che risultano i più famelici e quindi maggiormente affamati. Rischiano e non poco anche altre zone come Arabia Saudita, Eritrea e Sudan, ma non solo. La situazione sta peggiorando giorno dopo giorno e la soluzione non è proprio dietro l'angolo visto il momento non semplicissimo che sta attraversando il mondo intero per l'emergenza sanitaria.

L'ondata di febbraio ha colpito soltanto alcuni luoghi, ma non è detto che il problema possa estendersi in maniera incontrollata. Le locuste sono infatti degli animali in grado di viaggiare per tanti chilometri e rovinare tutto ciò che trovano.