Le mense scolastiche possono essere (anche) sostenibili?

Insieme alla storia, alla metamerica o alla geografia, la scuola può educare i ragazzi anche alla sostenibilità. Come? Attraverso le mense. Ma per farlo in maniera credibile ed efficace devono essere loro stesse sostenibili. Significa puntare forte sulla riduzione dello spreco alimentare, sull’eliminazione della plastica monouso e sulla scelta di cibi a chilometri zero.
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Kevin Ben Alì Zinati 25 Settembre 2024
* ultima modifica il 25/09/2024

Settembre è il mese del rientro a scuola. Milioni di bambini e adolescenti tornano sui banchi e nelle aule dove, per gran parte dell’anno, studieranno il mondo e come migliorarlo.

L’obbiettivo massimo è quello di sviluppare una società più virtuosa e rispettosa dell’ambiente. E tentarci non può prescindere dalla scuola. Coinvolgendo milioni di studenti, i cittadini di oggi e i decisori di domani, anche il sistema scolastico di ogni ordine e grado può e deve contribuire a questa urgente e necessaria rivoluzione.

Insieme alla storia, alla metamerica o alla geografia, la scuola può dare a ragazzi e ragazze le conoscenze e gli strumenti per cambiare il mondo ma la sua azione di educazione non si svolge solo nelle aule ma anche, credimi, nelle mense.

Il cibo è cultura e mettere sul tavolo dei ragazzi alimenti sani e frutto di un sistema di coltivazione più sostenibile stimola a uno stile di vita sensibile a un uso intelligente e circolare delle risorse che il nostro Pianeta ci mette a disposizione.

Per poter “insegnare” la sostenibilità in maniera credibile ed efficace, tuttavia, la scuola deve potersi essere essa stessa sostenibile. Deve dunque cercare di costruire un sistema di mense scolastiche virtuose, basate su stoviglie riciclabili e non in plastica, sull’abbattimento del cibo sprecato e sui piatti di qualità ma rispettosi dell’ambiente.

È una sfida possibile?

Come rendere le mense scolastiche più sostenibili

Potrebbe non sembrare, ma il ruolo delle mense nella vita di uno studente è enorme. Molte ricerche dimostrano infatti che la sostenibilità dei piatti offerti nella pausa pranzo è un fattore estremamente apprezzato dalle famiglie.

Non solo: secondo moltissimi i servizi di mensa scolastica sarebbero capaci di contribuire a scelte alimentari più sostenibili da parte dei ragazzi. Ancora di più di quanto non si riesca a fare tra le mura di casa, dove è più facile cadere nella tentazione (o nella comodità) di cibi già pronti, ultraprocessati o di qualità inferiore.

Rendere più sostenibile una mensa tuttavia non è una sfida facile. Serve affrontare una serie di problemi profondi che oggi richiedono sforzi complessi e sistemici.

Uno di questi, per esempio, è lo spreco di cibo. La quantità di alimenti che ogni giorno viene buttata in spazzatura dalla mensa di una scuola è enorme, pari quasi a 120 grammi giornalieri per bambino.

Sono poche, infatti, le scuole che possono vantare una cucina attiva al proprio interno e ciò le costringe ad affidarsi a servizi di catering. Questi, anche per abbattere costi di produzione e trasporto, puntano inevitabilmente sulla quantità piuttosto che sulla qualità e la mole di cibo inutilizzato è davvero alta.

Si tratta di un problema che dal punto di vista ambientale ha un impatto gigante. Così come il continuo utilizzo di imballaggi di plastica per confezionare i pasti: tutti materiali “eterni” che troppo spesso non finiscono nel posto giusto inondando strade, città e mari di rifiuti.

Per non parlare poi di piatti, bicchieri e posate monouso che contribuiscono notevolmente a questa piaga.

Esempio virtuosi per fortuna esistono. Ci sono scuole infatti che sono riuscite ad introdurre servizi di cucina interna o menù basati su prodotti a chilometro zero, frutto del lavoro di produttori locali.

Altri istituti invece hanno introdotto o rafforzato i propri programmi di compostaggio dei rifiuti organici, dando nuova vita agli scarti alimentari trasformandoli per esempio in fertilizzante per i giardini scolastici.

Cosa possiamo fare noi

Il compito della scuola è quello di educare ma anche noi possiamo contribuire a una scuola – e di riflesso a un mondo – più virtuoso e sostenibile.

Anche noi nel nostro piccolo, insomma, possiamo supportare questa piccola grande trasformazione sostenibile delle mense scolastiche.

Per ridurre gli sprechi, per esempio, possiamo incoraggiare i bambini a riempire il proprio piatto solamente con quel cibo che sanno di poter davvero consumare, senza abbondare inutilmente. Soprattutto, possiamo insegnare loro l’arte del finire il pasto senza lasciare nulla nel piatto.

Un altro piccolo ma importante gesto è quello di ricorrere a contenitori riutilizzabili e alle famose “schiscette” sostituendo gli imballaggi di plastica monouso.

L’ideale poi sarebbe rifarsi sempre alle verdure e alla frutta di stagione. Puntare quindi a mangiare ciò che il nostro territorio offre senza acquistare alimenti importati da altri paesi e altri climi. Allo stesso modo, è importante anche consumare sempre più prodotti locali: è anche un modo per sostenere l’economia del tuo territorio.

Come può e deve fare la scuola, così anche noi – fratelli, genitori, amici – possiamo e dobbiamo promuovere un’educazione alimentare e quindi ambientale.

Possiamo e dobbiamo insomma insegnare ai bambini quanto sia determinante scegliere una dieta equilibrata e sostenibile. Un’alimentazione capace quindi di fare bene a loro e al Pianeta.

Fonte | Crea

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