Le proprietà delle lenticchie, “la carne dei poveri” che contrasta l’invecchiamento

Fonte importante di fibre, sali minerali, vitamine e proteine. Contrastano l’invecchiamento, aumentano la concentrazione e la memoria e combattono i radicali liberi. Niente di più sbagliato che mangiare le lenticchie solo a Capodanno: andrebbero mangiate almeno 3 volte a settimana.
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Gaia Cortese 26 Aprile 2020
* ultima modifica il 27/03/2024

Gli esperti consigliano di consumarne una porzione di 50 grammi (150 se si tratta di un prodotto già pronto) almeno 3 volte a settimana. Altro che mangiare le lenticchie solo la notte di Capodanno. Alleate del cuore e del cervello, le lenticchie sono una fonte importante di carboidrati (51%), di proteine (23%), di grassi (1%), di fibre (14%) e di acqua (11%). Da sempre conosciute come “la carne dei poveri” per l’elevata quantità di principi nutritivi che le contraddistinguono, le lenticchie dovrebbero rientrare a pieno titolo nelle abitudini alimentari di tutta la famiglia.

Ricche di proteine e sali minerali

Le lenticchie sono una fonte di sali minerali, in particolare di ferro, magnesio e potassio. Si stima che il loro contenuto in ferro (8 mg per 100 grammi di lenticchie secche) sia di gran lunga superiore rispetto a quello della carne, malgrado l'assorbimento di questo minerale sia piuttosto ridotto. Devi infatti sapere che il ferro contenuto nei legumi viene chiamato "ferro non eme" e ha un assorbimento minore nel tuo organismo, almeno del 30-40% rispetto al “ferro eme” contenuto nella carne. Per ovviare a questo problema, ti basta consumare le lenticchie con un po’ di succo di limone, in grado di contribuire a una migliore assimilazione del ferro.

Le lenticchie sono molto nutrienti ed energetiche: 100 grammi di prodotto secco apportano 319 kcal.

Stesso problema per le proteine. Quelle contenute nelle lenticchie, e in genere nei legumi, sono carenti di alcuni aminoacidi essenziali (cisteina e metionina) e di conseguenza si ha un rallentamento della sintesi delle proteine nell'organismo. Per ovviare a questo inconveniente, ricordati di associare le lenticchie alla pasta o ai cereali.

Contrastano i radicali liberi

Le lenticchie contrastano l’invecchiamento e l’azione dannosa dei radicali liberi. Questo perché possono contare sulle proprietà antiossidanti dei flavonoidi che contengono, e sull’azione degli isoflavoni, altri potenti antiossidanti che oltre a ridurre i livelli di colesterolo, proteggono le cellule dal danno ossidativo. Le lenticchie contengono poi anche la vitamina PP (vitamina B3), fondamentale per equilibrare il metabolismo energetico e per ridurre i trigliceridi nel sangue.

Migliorano le funzioni intestinali

Un piatto di lenticchie è in grado di farti sentire sazio già dopo qualche cucchiaiata, oltretutto puoi considerarlo come portata unico da mettere in tavola. Grazie alle fibre che contengono, le lenticchie migliorano anche il transito intestinale e riducono l’assorbimento di zuccheri semplici e di grassi.

Favoriscono la memoria e la concentrazione

Sapevi poi che le lenticchie potrebbero aiutarti a migliorare la tua memoria e la concentrazione? Questi legumi, infatti, contengono tiamina (vitamina B1), una vitamina idrosolubile che contribuisce allo svolgimento dell’importante processo di conversione del glucosio in energia.

La tiamina, chiamata “vitamina del morale” per la sua capacità di condizionare in positivo l’attitudine mentale della persona, contribuisce a una maggiore capacità di attenzione e di apprendimento individuale. Per questo è considerata una vitamina fondamentale nella fase di crescita dei bambini.

Controindicazioni al consumo di lenticchie

Non ci sono particolari controindicazioni per il consumo di lenticchie, per quanto siano sconsigliate alle persone con gotta o uremia, in quanto sono fonte di purine. Possono poi essere causa di irritazione delle pareti intestinali con gonfiore e flatulenza nelle persone predisposte a disturbi come la colite.
Non dimenticarti infine che le lenticchie devono essere consumate cotte perché contengono sostanze che posso scatenare problemi gastrointestinali, ma che possono essere distrutte durante la cottura.

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