Le spiagge italiane sono ricoperte di spazzatura: quasi 1000 rifiuti abbandonati ogni 100 metri

Legambiente ha pubblicato i risultati dell’indagine Beach Litter: in 232.800 m2 di spiagge monitorate, sono stati trovati 36.543 rifiuti. Nella maggior parte dei casi si tratta di oggetti realizzati con plastiche inquinanti.
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Martina Alfieri 17 Maggio 2023

Il benessere degli ecosistemi marini passa anche per la cura e il rispetto che riserviamo alle spiagge. In Italia, su questo fronte, non stiamo ancora facendo abbastanza. È ciò che emerge dal nuovo report Beach Litter 2023, pubblicato nei giorni da Legambiente. Secondo l’associazione, per ogni 100 metri percorsi sui litorali italiani si contano, in media, 961 rifiuti. Oltre a essere fonte di degrado, la spazzatura abbandonata minaccia anche la natura: nella maggior parte dei casi contiene infatti plastica, destinata a inquinare l’ambiente per lungo tempo.

Per realizzare il report sull’immondizia delle spiagge italiane, Legambiente ha passato al setaccio 38 lidi distribuiti tra Liguria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna. Sono stati campionati 232.800 m2 di spiaggia, per un totale di 36.543 rifiuti recuperati.

La fotografia scattata quest’anno sulle nostre spiagge è sempre, purtroppo, impietosa: le spiagge rimangono l’indecorosa pattumiera delle nostre attività. Dalla plastica ai mozziconi di sigaretta, dai cotton-fioc agli assorbenti igienici, i rifiuti che abbiamo trovato sono la testimonianza di abitudini scorrette e nocive per l’ambiente”, scrive Legambiente.

Come ricorda l'ente ambientalista, gran parte della spazzatura raccolta, oltretutto, è realizzata con materiali inquinanti e di difficile smaltimento:

Immaginate due corsie di una piscina olimpionica completamente piene di rifiuti di cui il 72,5% è composto da polimeri artificiali/plastica, che si attestano come sempre il materiale più trovato. Ma quest’anno a peggiorare il quadro sono i rifiuti di vetro/ceramica (9,2% del totale), composti per lo più da materiale da costruzione (tegole, mattoni, piastrelle ecc.) smaltito irregolarmente in spiaggia”.

I frammenti di plastica risultano in assoluto la categoria di rifiuti più comune – rappresentano il 10.9% del totale – seguiti da tappi e coperchi (8,6% sul totale), e mozziconi di sigarette (6%).

Dobbiamo sempre ricordare che, dopo una giornata al mare, è importante portare via dalle spiagge i nostri rifiuti, e differenziarli correttamente per evitare di nuocere alla salute delle specie che abitano gli ecosistemi costieri. Sappiamo ad esempio che la plastica abbandonata finisce molto spesso nel mare: sulle acque del Pianeta galleggiano 171mila miliardi di frammenti inquinanti che finiscono per sgretolarsi e diventare microplastiche, ingerite perfino dai pesci abissali che le scambiano per cibo.