L’erosione costiera: cos’è, da cosa deriva e come possiamo fermarla

È un fenomeno naturale che è diventato preoccupante a causa dell’azione degli esseri umani.
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Gianluca Cedolin 24 Gennaio 2023

Da sempre il mare fa sentire il suo effetto sulle coste, modificando la loro morfologia, cambiando il loro profilo. Come spesso purtroppo accade, però, negli ultimi cento, centocinquant'anni, l'azione degli esseri umani ha accelerato e stravolto dei processi naturali, peggiorando la situazione per la vita del Pianeta. L'erosione costiera oggi quindi non dipende solo dalle forze della natura, ed è diventata un'emergenza ambientale.

Cos'è l'erosione costiera

Per inquadrare il fenomeno prendiamo in prestito la definizione data dall'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.

Per erosione costiera, quindi, devi intendere "il risultato di un processo, o di una serie di processi naturali o indotti, che modificano la morfologia dei litorali determinando una perdita di superficie del territorio emerso e sommerso, e quindi anche di volume di sedimento, in un dato intervallo di tempo rispetto al livello medio del mare».

Le cause

Le cause dell'erosione costiera sono di due tipi. Ci sono quelle naturali, predominanti soprattutto nel lungo periodo, come i venti, le mareggiate, le correnti, l'innalzamento del livello del mare, la subsidenza del suolo e l'apporto dei detriti dal fiume al mare.

Ci sono poi i fattori antropici, come la cementificazione e in generale l'antropizzazione intensa delle coste, con la costruzione di porti, case, infrastrutture; oppure le modifiche ai corsi e agli alvei dei fiumi, gli stessi interventi di difesa dall'erosione stessa, come la costruzione di dighe, che possono sì proteggere, ma anche modificare l'equilibrio degli ecosistemi.

Non devi dimenticare poi che i fattori citati come naturali sono in realtà influenzati da noi, perché la crisi climatica di cui siamo responsabili sta causando fenomeni come l'innalzamento del livello del mare e degli oceani e l'aumento della frequenza e della violenza di tempeste e mareggiate.

Le conseguenze dell'erosione costiera

La conseguenza principale è insita nel fenomeno stesso dell'erosione, e consiste nella perdita di territorio.

Banalmente, il mare si sta mangiando sempre più le coste, per tutta la serie di fattori che ti ho elencato prima, e questo mette in pericolo le attività e la vita stessa delle persone che vivono affacciate sul mare.

L'erosione costiera in Italia

Nel nostro paese, che ha quasi 8mila chilometri di coste in totale, l'erosione è un fenomeno molto presente e preoccupante. Secondo un rapporto di Legambiente del 2020, «quasi il 50% delle nostre coste sabbiose è attualmente soggetto a erosione, un fenomeno che negli ultimi 50 anni si è mangiato 40 milioni di metri quadrati di spiagge».

L'associazione ambientalista lo definiva un «vero e proprio disastro ambientale, paesaggistico, economico e sociale. Le cause principali sono da attribuire ai cambiamenti molto rilevanti introdotti negli ultimi decenni sulle coste dal consumo di suolo, con la costruzione di edifici e di nuove opere infrastrutturali portuali o di opere rigide a difesa dei litorali. Con i rischi quasi certi che i cambiamenti climatici in atto inaspriscano ora ancora più drammaticamente il fenomeno».

I possibili rimedi

Come sempre in questi casi possiamo dividere gli interventi possibili in mitigazione e adattamento. La prima, di gran lunga più importante, ci impone di intervenire sulle cause del fenomeno: dobbiamo smettere di consumare suolo vicino alle coste, fermare la cementificazione selvaggia e gli stravolgimenti al corso dei fiumi, nonché ridurre le emissioni per contrastare la crisi climatica.

A questi vanno aggiunte azioni di monitoraggio, controllo e studio del fenomeno. Certo, nel frattempo bisogna anche adattarsi, e lo si può fare con interventi molto invasivi e delicati, come la costruzione di pennelli, barriere frangiflutti e moli contro il moto ondoso, oppure tentando di rinforzare le coste con dei sedimenti prelevati altrove.

Interventi un po' meno invasivi ma non meno importanti, prevedono la costruzione di moli sommersi e il ripristino della vegetazione lungo la linea della battigia, utile per fermare l'erosione di sedimenti.

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