
Ogni 365 giorni in Europa perdiamo 1 miliardo di tonnellate di suolo a causa dell'erosione. Un dato molto preoccupante che, forse, sta facendo aprire gli occhi a chi comanda a Bruxelles. Aggiungiamone un altro: oltre il 60% di tutti i terreni dell'Unione Europea sono insalubri. Per questo motivo la Commissione UE vuole promuovere una legge che tuteli il suolo e quindi di conseguenza anche un po' l'agricoltura.
Dopo un'attenta analisi sviluppata grazie al sostegno della tecnologia e della ricezione di dati da più fonti, come il campionamento areale dell'UE sull'uso e copertura del suolo, ma anche il satellite Copernicus.
L’obiettivo ultimo a cui punta l'Europa è abbassare la percentuale dei suoli insalubri entro il 2050 a zero, ponendosi così in linea con l’obiettivo “inquinamento zero”, previsto da tutta la norma Green Deal.
In una nota la Commissione Ue spiega che si tratta di:
"Una normativa sul monitoraggio dei suoli, che prevede la raccolta di dati sulla salute dei suoli e la messa a disposizione di tali dati per agricoltori e per altri gestori dei suoli, consentirà all’Ue di pervenire a suoli sani entro il 2050. La normativa fa inoltre sì che la gestione sostenibile del suolo diventi la norma e fa fronte a situazioni di rischi inaccettabili per la salute e l’ambiente dovuti alla contaminazione dei suoli.
Infine, le nuove misure propongono anche di ridurre gli sprechi alimentari e i rifiuti tessili, il che contribuirà a un uso più efficiente delle risorse naturali e a un’ulteriore riduzione delle emissioni di gas a effetto serra provenienti da questi settori".
La norma come detto all'inizio sarà importante anche per il settore agricolo e infatti verranno messe in campo alcune tecnologie che potranno contribuire a rafforzare la resilienza dei terreni. Una di queste è la tecnica genomica (NGT), strumento che consente di sviluppare varietà vegetali resilienti al cambiamento climatico e anche ai batteri o parassiti nocivi. Quindi questo vuol dire anche minor utilizzo di pesticidi.
Ancora la Commissione precisa che:
"Nella maggior parte dei casi, queste nuove tecniche determinano cambiamenti più mirati, più precisi e più rapidi rispetto alle tecniche convenzionali, pur producendo colture identiche a quelle che si sarebbero potute ottenere con tecniche classiche come la selezione delle sementi e gli incroci".