
Animali che mangiano altri animali. È la natura che agisce, è la regola del più forte che sopravvive. Questa volta però c'è un terzo organismo vivente: l'essere umano.
Lunedì 21 ottobre 2024, i Paesi Scandinavi rappresentati dai propri ministri dell'agricoltura hanno tenuto svegli tutta la notte i propri colleghi degli altri Stati Europei, presenti in Lussemburgo, per risolvere una questione sugli animali che si mangiano a vicenda.
E gli animali in questione sono le foche e i cormorani, due specie che nei Paesi scandinavi stanno distruggendo il settore della pesca. Le foche e i cormorani stanno semplicemente mangiando troppi pesci, il che impedisce ad alcuni stock ittici presenti nel Mar Baltico, di riprendersi e di essere gestiti in modo sostenibile.
Questo è quanto dichiarato dal ministro dell'agricoltura svedese Peter Kullgren durante una riunione dei ministri dell'agricoltura e della pesca tenutasi in Lussemburgo.
"Negli ultimi 20 anni, abbiamo assistito a un enorme aumento del numero di queste specie nel Mar Baltico, e questo ovviamente ostacola il recupero di alcuni dei nostri stock ittici, in particolare per la pesca costiera. Abbiamo assistito a perdite 2-3 volte superiori per quanto riguarda gli sbarchi", ha affermato Kullgren. "Vorremmo che ci fosse la possibilità che questi stock ittici si riprendessero a livelli sostenibili".
Il ministro ha poi sottolineato che la Svezia ha una tradizione di caccia alle foche e che la carne ha usi pratici. "I prodotti derivati dalle foche sono stati molto utilizzati in contesti tradizionali", ha detto. "La caccia a quella foca deve essere condotta in modo sostenibile".
E ai cormorani cosa potrebbe succedere?
Anche questi animali sono sulla lista della Svezia come animale da cacciare. Negli ultimi anni il tema di un loro abbattimento è addirittura diventato una controversia politica che ha generato lo studio da parte di centri di ricerca per capire come e se procedere. Uno su tutti è lo studio del Finnish Environment Institute.
Adesso la palla passa all'Europa, anche perché non è stato solo il ministro dell'agricoltura svedese a chiedere di poter allentare le restrizioni del Continente sulla caccia di queste due specie. A condividere l'idea c'erano anche i ministri di: Finlandia, Estonia e Lettonia
Questi Paesi sostengono che le popolazioni di questi animali sono cresciute notevolmente negli ultimi vent'anni, causando una diminuzione delle risorse ittiche disponibili per la pesca commerciale e ricreativa.