In Honduras se volessi proteggere la natura, l'ambiente, non potresti farlo. In alcun modo. Quel che avviene, in modo silenzioso, nella terra del centro America, è letteralmente un massacro. Un massacro senza fine dei difensori del Pianeta. Pensa che, secondo l’ultimo rapporto di Global Witness, dal 2012 al 2021 sono morti ben 117 persone che hanno provato a lottare per proteggere la loro terra. La più famosa è stata Berta Caceres, la leader ambientalista del popolo Lenca venne uccisa il 3 marzo 2016 per la sua lotta contro il progetto idroelettrico di Agua Zarca. E dopo di lei ne sono caduti altri undici solo nel 2022.
Adesso ti racconto purtroppo della storia finita tragicamente di un'altra vittima ambientalista. L'ultima persona uccisa è Oscar Oquelí Domínguez, attivista ambientalista di Guapinol, nel nord del Paese. È stato ucciso venerdì in un attacco armato in cui è rimasta ferita anche sua madre.
E il Comitato Comunale di Difesa dei Beni Comuni e Pubblici di Tocoa in Honduras ha denunciato l'omicidio del difensore dell'acqua di Guapinol, Oscar Oquelí Domínguez.
"Non c'è stata alcuna risposta da parte delle autorità e l'ondata di violenza non ha fatto che peggiorare, lasciando in una situazione di totale vulnerabilità i difensori nella zona". La causa della violenza è il progetto di estrazione mineraria illegale, che ha causato solo morte e distruzione", ha aggiunto il comunicato.
Da questo, l'organizzazione locale ha invitato lo stato honduregno a intraprendere azioni "immediate e concrete" per proteggere la vita dei difensori, così come ad avviare un'indagine "pronta e indipendente da parte di autorità qualificate a Tegucigalpa".
Oscar non è stato neanche il primo della sua famiglia a perdere la vita: suo fratello minore, Aly Domínguez, è stato assassinato appena 5 mesi fa, il 7 gennaio, mentre tornavano a casa in moto dopo il lavoro.
Si pensa che dietro l’assassinio ci fosse l’impegno delle due vittime nella difesa del territorio e delle risorse idriche del Parco Nazionale della Montaña de Botaderos, minacciato dalla compagnia mineraria Inversiones Los Pinares di proprietà di una delle coppie più potenti in Honduras: quella formata da Lenir Pérez Solís, già protagonista di altri conflitti minerari, e Ana Facussé Madrid, figlia del noto proprietario terriero e produttore di palme africane Miguel Facussé Barjum.
L'altro fratello di Oscar, quello maggiore, Reynaldo Dominguez, è stato arbitrariamente arrestato nel 2019, insieme ad altri undici difensori ambientali, per reati quali furto, sequestro di persona, incendio doloso aggravato e usurpazione, nonché di associazione a delinquere. Tutti poi assolti da ogni accusa dopo quasi due settimane di carcerazione preventiva.
A sua volta, la rappresentante delle Nazioni Unite in Honduras, Alice Shackelford, ha espresso il suo ripudio dell'atto di violenza e ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime.
"Mi unisco all'appello per una rapida indagine, giustizia e protezione come allo stesso tempo per unire le forze nella costruzione di un paese in pace e con giustizia"