Liguria, due spiagge chiuse e malori per 70 bambini: come si può contrarre il rotavirus

Le spiagge della Venere Azzurra e di San Terenzo, a Lerici (Liguria) sono state chiuse alla balneazione a causa di un piccolo focolaio di infezioni da rotavirus. Sono 70, infatti, i bambini che hanno sviluppato una forma aggressiva di gastroenterite. Colpa probabilmente di qualche alimento contaminato: la principale via di diffusione del virus infatti è .’ingestione di alimenti infetti o il contatto con superfici, oggetti o cibi con tracce virali.
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Kevin Ben Alì Zinati 5 Settembre 2023
* ultima modifica il 05/09/2023

Chiuse e inavvicinabili. Le spiagge della Venere Azzurra e di San Terenzo, a Lerici (Liguria) per il momento non potranno ospitare più turisti né famiglie in vacanza. Colpa del rotavirus e dei 70 bambini che nelle ultime settimane sono stati colpiti da forti gastroenteriti.

Non si potrà fare il bagno ma nemmeno passeggiare sulla spiaggia: la decisione del sindaco di Lerici Leonardo Paoletti per un chiusura totale mira alla massima prevenzione.

Lo stop mirato ai soli due stabilimenti balneari è legato alla presenza degli scarichi fognari che, come ha spiegato il primo cittadino, potrebbe rappresentare il punto di partenza del piccolo focolaio di infezioni.

Il rotavirus infatti si trasmette principalmente per via oro-fecale e siccome rimane stabile nell’ambiente, il contagio può avvenire con l’ingestione di acqua o cibo infetto o dopo il contatto con superfici contaminate.

Secondo gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, però, la modalità di trasmissione da persona a persona più facile e comune di questo virus è la contaminazione delle mani, più diffusa negli ambienti comunitari, come gli asili nido. Per questo, infatti, il rotavirus rappresenta la causa più comune di gastroenteriti virali fra i neonati e i bambini al di sotto dei 5 anni di età.

Ci sono poi altri terreni fertili per il contagio da rotavirus, come le mense e altri luoghi destinati alla ristorazione collettiva: prova a pensare a quanto è facile il contagio quando un inserviente o un operatore addetto al cibo ma infetto maneggia alimenti che non richiedono la cottura.

L’infezione da rotavirus ha un periodo di incubazione di circa due giorni, dopo i quali comincia a prendere il largo nell’organismo provocando sintomi come vomito, diarrea e spesso anche febbre alta.

Nella maggior parte chi ha contratto l’infezione guarisce autonomamente nel giro di qualche giorno. Siccome però la diarrea acuta può portare a disidratazione grave, a volte può anche diventare necessario il ricovero ospedaliero per il reintegro endovena di liquidi e sali minerali. Maggiormente a rischio, in questo senso, sono gli anziani e i bambini piccoli.

Ricordati che l’aver contratto il virus una volta non garantisce un’immunità sufficiente e permanente. Per questo è bene sempre fare attenzione e prevenzione. Il che significa rispettare le buone norme igieniche e lavarsi spesso le mani con il sapone o con altri detergenti e cercare.

Contro le malattie da rotavirus, in ogni caso, esiste anche un’altra forma di prevenzione, rappresentata dal vaccino.

Fonte | Istituto Superiore di Sanità

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