L’inquinamento acustico provoca 12 mila morti all’anno in Europa, e l’Italia è tra i paesi più esposti

Secondo l’Agenzia europea per l’ambiente, che riprende dati e informazioni dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il rumore ambientale ha effetti negativi nei bambini a livello cognitivo, causa disturbi cronici del sonno e contribuisce all’insorgenza di nuovi casi di cardiopatia.
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Federico Turrisi 6 Maggio 2020

Oltre a quello atmosferico, c'è un altro tipo di inquinamento che fa migliaia di morti in Europa ogni anno: l'inquinamento acustico. Lo avresti mai detto? Tendiamo a sottovalutarlo, e invece anche l'esposizione al rumore ambientale procura danni potenzialmente letali. I dati pubblicati nell'ultimo rapporto sull'inquinamento acustico realizzato dall'Eea, l'Agenzia europea per l'ambiente, vanno letti con attenzione. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato il rumore del traffico (che include quello stradale, ferroviario e aereo), come la seconda causa più importante di cattiva salute nell'Europa occidentale, dietro solo all'inquinamento atmosferico legato all'elevata concentrazione di polveri sottili.

Si calcola che ogni anno l'inquinamento acustico provochi circa 12 mila morti premature in Europa. L'esposizione prolungata al rumore ambientale ha effetti negativi sulle prestazioni cognitive dei bambini, sul sonno, sul nostro metabolismo e sul nostro sistema cardio-circolatorio. Contribuisce infatti – si legge nel rapporto dell'Eea – all'insorgenza di circa 48 mila nuovi casi di cardiopatia all'anno in Europa. Si stima inoltre che 22 milioni di persone soffrano di fastidio cronico e che 6,5 milioni di persone patiscano disturbi cronici del sonno.

Le capitali europee più rumorose sono Vienna e Nicosia

L'Italia, insieme a Belgio, Lussemburgo, Malta e Portogallo, è tra i paesi dell'Unione Europea con la più alta percentuale di persone esposte al rumore degli aerei all'interno di aree urbane. Le capitali più rumorose sono Vienna (Austria) e Nicosia (Cipro). Come potevi aspettarti, la causa principale del rumore è il traffico stradale, un problema presente non solo nei centri urbani più densamente popolati ma anche nelle zone rurali.

Le prospettive non sono neanche ottimistiche: attualmente circa un europeo su cinque è esposto a livelli dannosi di inquinamento acustico, ma questa stima potrebbe peggiorare nei prossimi anni, sempre a causa dell'incremento del traffico stradale, e nonostante la (prevista) crescita di mezzi elettrici in circolazione. Ora capisci quando ti consigliamo di rallentare i ritmi frenetici tipici della nostra società e di riscoprire il valore del silenzio: è anche una questione di benessere e di salute.