Più allevamenti intensivi, più sfruttamento di animali, più produzione di carne. Poi la lampadina che si accede: perchè non abbattere gli animali in massa per salvare la terra?
Ancora una volta non stiamo capendo come evitare di danneggiare la Terra ed evitare di sfruttare e massacrare gli animali che la vivono. L'ultima "sconsiderata" idea arriva dall'Irlanda che ha pensato, per i prossimi 3 anni, di attuare un piano di, possiamo quasi dirlo, estinzione di masse di mucche. L'idea sarebbe quella di uccidere 200mila esemplari di mucche per combattere il cambiamento climatico.
Si tratta di una proposta avanzata dal dipartimento dell'Agricoltura di Dublino. Proposta fatta in quanto il Paese dovrà ridurre obbligatoriamente, entro il 2030, del 30% le sue emissioni. In questo modo riuscirà a rispettare gli obiettivi climatici dell'Unione Europea.
L'Irlanda per riuscire a raggiungere questo obiettivo sicuramente deve fare i conti con il settore economico degli allevamenti intensivi, anche perchè sul territorio irlandese vivono oltre 2.5 milioni di bovini, sia per la produzione di latticini, sia per la produzione di carne. Infatti la stessa Irlanda ha una sovra-produzione pari a 2/3 di quello che poi viene consumato internamento. Per farla breve, il 90% di quello che produce viene poi esportato.
Questo business è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni: tra il 2013 e il 2022, le mucche da latte presenti nel Paese sono aumentate di ben il 40%. E con loro, sono cresciute anche le emissioni inquinanti.
Ecco perché adesso il governo vuole imporre un ridimensionamento degli allevamenti. "Nei prossimi tre anni dovrebbero essere ritirate dal mercato circa 65.000 vacche da latte all'anno", scrive il dipartimento dell'Agricoltura.
La proposta assurda però non finisce qui. Ogni allevatore avrebbe come "premio di compensazione" 3mila euro per ogni mucca abbattuta.
Per fortuna che per il momento la proposta in questione non sembra trovare il consenso. Pat McCormack, presidente dell'Associazione dei fornitori di latte irlandese, però ha fatto intendere che gli abbattimenti possono essere portati avanti solo se su base volontaria e con un adeguato budget per finanziarli.