Come quasi tutte le cose belle, l’isola di Budelli non ha mai avuto vita facile. Furti della sua meravigliosa sabbia rosa, depredazioni da parte dei turisti e inquinamento hanno imposto nel corso degli anni delle restrizioni per i visitatori, a cui è stata preclusa parte del prezioso territorio al fine di tutelarlo.
Budelli, che fa parte dell’arcipelago della Maddalena, in Sardegna, è una vera meraviglia. Potresti ricordartela anche per l’emozionante storia del suo guardiano, noto in tutto il mondo, ma anche per le sue spiagge color corallo.
Purtroppo, tra turisti inconsapevoli e desiderosi di portare a casa un ricordo e veri e propri trafficanti e collezionisti di bellezze naturali, l’isola è spesso a rischio depauperamento e saccheggio, nonostante le normative stringenti, le leggi anti ancoraggio e anti sbarco e il fatto che il prelievo di sabbia e conchiglie dalle spiagge implichi una multa salatissima. È l’associazione Sardegna rubata e depredata a lanciare l’allarme.
Ma il problema dell’isola purtroppo non si limita a questo. C’è un’altra minaccia, che arriva da molto lontano e in modalità difficilmente arginabili.
Valeria Serra, una velista ambientalista che frequenta spesso l’isola ha raccontato in prima persona su Pianeta 2021 la propria esperienza, proponendo una visione alternativa e una differenza sostanziale tra le spiagge da cartolina, off limits da anni e difficilmente raggiungibili e quelle invece accessibili che vivono quotidianamente il dramma dell’inquinamento da plastica, plastica che arriva da Francia e Spagna attraverso le Bocche di Bonifacio e nelle forme più disparate. Giocattoli, flaconi, ciabatte, barattoli, packaging di ogni genere. Una denuncia importante per consentire di capire che tutte le spiagge vanno tutelate come gioielli del territorio, e non soltanto quelle maggiormente esposte alle macchine fotografiche.