macaco dal berretto

Lo Sri Lanka vorrebbe vendere 100mila macachi agli zoo cinesi

Fa discutere la proposta del ministro dell’agricoltura dello Sri Lanka che vorrebbe inviare negli zoo cinesi 100mila macachi dal berretto per poter far fronte alla grave crisi economica del Paese. Tra le motivazioni ci sono anche gli ingenti danni che questi animali procurano ai campi, ma gli animalisti puntano il dito contro le responsabilità degli uomini.
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Roberto Russo 20 Aprile 2023

Sarebbe anche un caso di economia creativa, se non fosse un disastro ambientale annunciato (e nemmeno il primo in quella zona). Conto il default finanziario in corso lo Sri Lanka sta pensando di vendere centomila macachi dal berretto (il più piccolo macaco vivente, così chiamato per via del pelo irsuto sulla testa) alla Cina che li chiederebbe per i propri zoo.

D'altronde lo Sri Lanka è legato al Dragone da un'assoluta dipendenza finanziaria e solo poco tempo fa il suo salvataggio da parte del Fondo monetario internazionale è stato possibile anche per l'ok della stessa Cina.

Secondo Mahinda Amaraweera, ministro dell'Agricoltura dello Sri Lanka, nel Paese ci sono oltre tre milioni di macachi dal berretto, per cui venderne centomila a suo dire non sarebbe poi un danno. Anzi, il ministro ha sottolineato quelle che sarebbero gli effetti positivi rispetto agli ingenti danni che questi animali procurerebbero alle colture del Paese nonostante tutti gli sforzi fatti per controllarne la presenza.

Stando ad alcuni rapporti locali, circa 93 milioni di noci di cocco sono state distrutte da scimmie, macachi dal berretto e scoiattoli giganti nel primo semestre del 2022.

A nulla sembra dunque valere il fatto che i macachi dal berretto, endemici dello Sri Lanka, siano classificate come specie in pericolo nella lista rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.

Che fine faranno questi macachi dal berretto?

Lo Sri Lanka non ha leggi sull'esportazioni di animali vivi e pertanto, qualora questo progetto dovesse andare in porto, dovranno essere approntate tutta una serie di procedure legali che potrebbero essere estese anche ad altri animali. Secondo il ministro Amaraweera, infatti, qualora ci fosse una richiesta da parte di Paesi stranieri di animali che, come i macachi dal berretto, danneggiano le colture (per esempio cinghiali, pavoni e istrici), si valuterà la possibilità di esportarli.

In Cina i macachi dal berretto dovrebbero andare a finire negli zoo: si calcola che saranno circa mille centri ad accogliere gli animali. Secondo il ministro non sarà fatto alcun male ai macachi (come se rinchiuderli in uno zoo non fosse di per sé già un male).

Contro la proposta del governo cinese si sono già schierati gli animalisti. Tra tutti l'Environmental Foundation, un'associazione dello Sri Lanka impegnata nella difesa dei diritti degli animali, tramite il responsabile Jagath Gunawardana, ha dichiarato ai giornalisti in Colombo: “Pretendiamo di sapere perché in Cina vogliano tante scimmie: per la carne? Ricerca medica? Altri scopi?”.

Per Gunawardana il vero problema del conflitto uomo-animale in Sri Lanka non è certo dovuto all'aggressività delle scimmie, ma all'espansione agricola che ha ridotto gli habitat degli animali selvatici.