Unione Europea, via al piano d’emergenza per fare a meno del gas russo. E intanto Draghi vola in Algeria per un nuovo accordo

Prepararsi a un taglio importante delle forniture di gas dalla Russia, soprattutto in vista del prossimo inverno. Questo il senso del piano ‘Save gas for a safe winter’, che verrà presentato mercoledì prossimo dalla Commissione Europea. Allo studio misure per ridurre i consumi negli uffici pubblici e privati, oltre che nelle attività ad alto bisogno energetico. Intanto il premier dimissionario Mario Draghi è in Algeria per discutere un aumento delle forniture di metano dal Paese nordafricano all’Italia.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Michele Mastandrea 20 Luglio 2022

Aggiornamento del 20 luglio 2022

La Commissione Europea ha presentato il piano ‘Safe gas for a safe winter‘. Confermata l'impostazione volta al risparmio energetico: l'ente guidato da Ursula Von der Leyen ha proposto agli Stati membri il risparmio di una quota pari al 15% dei consumi di gas, da effettuare nel periodo tra agosto 2022 e marzo 2023. Gli sforzi di riduzione saranno calcolati, da parte dei singoli Stati, in base ai loro consumi degli ultimi cinque anni.

L'obiettivo è al momento volontario, ma diventerà obbligatorio e vincolante in caso di emergenza. Questa sarà dichiarata tale se almeno tre Paesi membri dichiareranno l'allerta sulle proprie sorte energetiche. Agire ora, secondo la Commissione Europea, permetterà di ridurre l'impatto negativo sul Più di un taglio netto delle forniture da parte della Russia nei prossimi mesi.

Fra qualche giorno – almeno in teoria – dovrebbe tornare in attività il North Stream 1, l'infrastruttura che trasporta gas dalla Russia alla Germania , e dunque all'Europa, attraverso il Mar Baltico. Ma ci sono sempre più dubbi che ciò effettivamente accada. L'Unione Europea sta provando allora in queste ore a accelerare sulla strada dell'indipendenza energetica dalla Russia.

Mercoledì dovrebbe essere presentato un piano d'emergenza per affrontare, soprattutto in vista dell'inverno, uno scenario in cui le consegne dalla Russia siano praticamente azzerate. Una possibilità non così remota, dato che Lettonia, Estonia, Lituania, ma anche Polonia, Bulgaria e Finlandia stanno già sperimentando la sospensione totale delle forniture di gas da Mosca.

Il piano Ue

Nel documento Ue, intitolato ‘Safe gas for a safe winter‘, si preannuncia "un probabile deterioramento delle prospettive dell'approvvigionamento di gas". Per fare fronte a questa situazione, dovrebbe essere previsto una sorta di meccanismo di solidarietà, per cui ogni Paese aiuterà gli altri in base alle loro necessità e all'ammontare delle proprie riserve di gas. Chi avrà i depositi di stoccaggio più pieni, insomma, dovrebbe sostenere i consumi di chi li avrà più vuoti.

Ma non solo. Altra ipotesi è un piano di razionamento dei consumi industriali, attraverso la riduzione delle temperature negli uffici e nei capannoni e con lo stop alle attività a consumo troppo elevato. Una misura che nelle intenzioni di Bruxelles dovrebbe ridurre di molto i consumi di gas nelle attività produttive a favore di quelli residenziali. Nella bozza della Commissione c'è anche, purtroppo, il ritorno all'utilizzo del carbone, in via temporanea ed eccezionale, come fonte di produzione di energia: con buona pace di una situazione climatica che mostra ogni giorno di più la sua pericolosità.

L'obiettivo finale della Commissione è poter far fronte a ogni scenario, anche se non sarà semplice. L'anno scorso circa la metà del gas consumato nei 27 Paesi membri era controllato da Gazprom. Per accelerare l'adozione della misura, il piano potrebbero essere scritto sotto forma di regolamento e non di direttiva, in modo che possa essere applicato in maniera automatica dai Paesi membri.

Draghi in Algeria

L'Italia intanto prosegue la sua politica di svincolo dalle forniture di Mosca. Nonostante la delicata situazione politica, il Presidente del Consiglio Mario Draghi sta effettuando in queste ore un viaggio in Algeria per siglare un ulteriore aumento delle forniture di gas al nostro Paese.

Il dirimpettaio sulla sponda sud del mar Mediterraneo è già diventato in seguito agli accordi dello scorso aprile il maggior fornitore di gas all'Italia, e la quota aumenterà ancora. Dalla prossima settimana infatti l'Algeria dovrebbe fornire 4 miliardi di metri cubi di gas ulteriori, che si aggiungeranno ai 14 forniti dall'inizio dell'anno.