L’Unione Europea vieterà la vendita di batterie elettriche usa e getta dal 2027

L’Unione Europea intende rivoluzionare il mercato delle batterie elettriche. Dal 2027 non si potranno più mettere in commercio batterie non ricaricabili, e dal 2030 in avanti tutti gli alimentatori, per ogni tipo di strumento, dovranno essere prodotti in parte con materiali riciclati. Inoltre, gli smartphone (ma non solo) torneranno ad avere la batteria rimovibile. Tutte le regole in arrivo.
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Michele Mastandrea 29 Marzo 2022

Nell'era in cui si affermano sempre di più l'economia circolare e il riciclo, anche le batterie elettriche con le quali realizzeremo la nostra transizione energetica devono fare la loro parte. Del resto, non credi che sarebbe senza senso produrre miliardi di batterie da utilizzare per pochissimo tempo, e da smaltire in modo difficoltoso?

L'Unione Europea sta andando proprio nella direzione della produzione e dell'utilizzo "intelligente" di batterie. Nel farlo, sta per adeguare i suoi regolamenti in materia, fermi al 2006 e del tutto anacronistici rispetto allo sviluppo delle tecnologia. Ma anche, ahinoi, all'avanzare dei cambiamenti climatici. Il Parlamento Europeo ha approvato lo scorso 9 marzo nuove disposizioni, in attesa dell'ok definitivo da parte del Consiglio Europeo, che raccoglie i 27 stati membri.

Le nuove disposizioni, inserite in una specifica proposta di regolamento, fanno parte della Strategia europea per l'economia circolare e del Green Deal europeo, il piano di riforme che dovrebbero portare l'Unione alla neutralità climatica entro il 2050.

Si occupano di progettazione, produzione e smaltimento delle batterie impiegate in ogni tipo di bene, dalle automobili ai pc, dagli smartphone ai monopattini elettrici. Le nuove regole saranno adottate non oltre il 2024, e riguarderanno sia l'efficienza energetica sia elementi come la transizione verso una mobilità sostenibile.

Stop alle batterie usa e getta

Proprio il tema della mobilità è tra quelli più importanti. Il trasporto veicolare produce infatti il 25% circa delle emissioni di CO2 in Unione Europea. Riuscire a eliminare queste emissioni assicurando allo stesso tempo prestazioni convincenti dei veicoli elettrici (anche in termine di costi per i cittadini) è dunque fondamentale. Nel nuovo pacchetto di norme sono state inserite specifiche disposizioni per la produzione di batterie destinate ai veicoli elettrici, a due o a quattro ruote che siano.

Inoltre, dal 2023 le pile non-ricaricabili dovranno essere esplicitamente dichiarate come tali, anche attraverso delle etichette sui loro imballaggi. Un passo in vista del 2027, quando potranno essere vendute solo batterie ricaricabili più volte. Si va dunque una sorta di divieto delle batterie usa-e-getta. Le batterie dei veicoli elettrici e quelle industriali dovranno inoltre avere entro il 2030 una parte di componenti totalmente riciclati e riciclabili, che si alzerà ulteriormente nel 2035. E ogni dispositivo elettronico dovrà avere una sorta di "passaporto" che descriva il suo impatto ambientale.

Tornano le batterie rimovibili

Le batterie degli smartphone (ma anche dei monopattini elettrici, dei pc e di quasi tutti gli apparecchi elettronici di consumo quotidiano) torneranno infine a essere rimovibili direttamente dai loro possessori. Inoltre, dovranno essere disponibili in commercio per almeno i primi 10 anni successivi all'acquisto del prodotto. In questo modo si eviterà di dover cambiare apparecchio solo perchè le prestazioni della batteria sono diminuite, lavorando in contrasto all'obsolescenza programmata dei beni. Si tornerà insomma al passato, quando gli alimentatori dei telefoni potevano essere facilmente rimossi: facile così prevedere una diminuzione importante dei rifiuti elettronici.

Gli standard fissati dalle nuove enorme varranno anche per le batterie importate da Paesi extra-Ue, per evitare una concorrenza al ribasso in termini economici e di impatto ambientale. Le nuove norme dovrebbero anche rendere più indipendenti l'Unione Europea, leader nel mercato delle terre rare (soprattutto litio, ma anche cobalto nichel), ovvero i materiali fondamentali per la produzione di batterie. Anche in questo caso, come le rinnovabili sono garanzia di indipendenza da altri Paesi, pratiche di riciclo e prestazioni maggiori sono garanzia di minore affidamento su Stati che potrebbero utilizzare questa dipendenza a loro vantaggio.