Mar Baltico, trovata una perdita di metano di 20km quadrati, quali sono i rischi ambientali?

Rischi ambientali, motivazioni, cause: perchè il Mar Baltico è assediato dalle fughe di metano?
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Mattia Giangaspero 17 Ottobre 2023

Il Mar Baltico sembra non trovar pace, visto che, ancora una volta, è stata riscontrata una grossa e grave perdita di metano di grandi dimensioni. Alcuni scienziati svedesi hanno scoperto che l' area inquinata dalla perdita di metano è di circa 20km quadrati. Si tratta di circa 4000 campi da calcio per capirci.

E quest'area inquinata viene chiamata Landsort Deep e si ritrova nelle profondità del Mar Baltico, a circa 400 metri dalla superficie.

Come anticipato prima non è la prima volta che si parla di fughe di gas in queste acque e c'è una spiegazione. Nel corso del 2022 le fughe di gas furono ben tre, mentre la causa una sola.  Nel mar Baltico passano i condotti di gas del Nord Stream 1 e 2. Entrambi di proprietà della società energetica Gazprom, collegano la Russia con l'Europa e, più nello specifico, con la Germania. Il secondo, per la verità, non è mai entrato in funzione dal momento che Berlino ha sempre negato le autorizzazioni necessarie, ma la presenza di metano c'è, anche perchè entrambie sono colmi di gas naturale sotto pressione.

"Sappiamo che il gas a metano può fuoriuscire dai fondali poco profondi vicino alla costa del Mar Baltico, ma non ho mai visto fuoriuscite così intense prima e sicuramente non da un'area così profonda", ha detto in una nota il ricercatore Christian Stranne.

Durante il lavoro di ricerca, il team di scienziati ha raccolto un gran numero di campioni di sedimenti e di acqua che, si spera, consentiranno loro di rispondere al motivo per cui in quest’area viene rilasciato così tanto metano. Infatti è da più di un anno che ogni 3-6 mesi si leggono notizie riguardo fughe di metano nel Mar Baltico.

"Alle profondità a cui stiamo lavorando, ci si può aspettare che le bolle di metano raggiungano al massimo forse 150-200 metri [492-656 piedi] dal fondale marino. Il metano nelle bolle  successivamente si dissolve nell'oceano e quindi di solito anche queste diminuiscono gradualmente di dimensioni man mano che salgono verso la superficie del mare", ha continuato a spiegare sempre Stranne.

Cosa rende questa perdita così particolare? Le bolle di metano, di solito, tendono a dissolversi prima di raggiungere la superficie, ma in questo caso, alcune bolle sono state osservate mentre si alzavano fino a 370 metri dal fondale marino. E questo è un problema per tutto l'ecosistema marino.

Se il metano, del mar Baltico, non dovesse dissolversi del tutto, potrebbe creare un disequilibrio dell'habitat e minacciare le specie che abitano quell'area. Secondo la biologa marina Irene Novaczek, quando la quantità di gas che si dissolve in acqua supera 1 mg/l, diventa altamente tossico per gli esseri viventi. Confonde e disorienta i pesci, rendendoli incapaci di fuggire. Può penetrare facilmente all'interno del loro organismo, provocando sintomi da avvelenamento nel giro di una ventina di minuti e mettendo a rischio la loro capacità di galleggiare. Nei prossimi giorni dunque potermmo assistere a una moria di pesci e crostacei, mentre i planctons sono in grado di resistere fino a che la concentrazione non raggiunge i 2 mg/l.

Quando si creano condizioni di bassa temperatura e alta pressione, inoltre, il gas può legarsi con l'acqua e formare gli idrati. In questo caso, le particelle si possono accumulare al di sotto di uno strato di ghiaccio e rimanere intrappolate fino alla primavera, quando il calore ne permetterà l'evaporazione sotto forma di metano. Il metano è 28 volte più capace di intrappolare calore rispetto all'anidride carbonica e ha un impatto maggiore sull'effetto serra.

Gli scienziati ora si stanno chiedendo se ci possano essere altre perdite simili in altre parti del Mar Baltico e stanno cercando di comprendere meglio le cause e le potenziali conseguenze di questa scoperta.