Meglio riparare che buttare: si chiama “Fix-It Fair” la fiera di vicinato per combattere lo spreco

Spesso e volentieri gli oggetti che buttiamo potrebbero essere aggiustati in pochi passi. Pigrizia o incapacità? La Fiera della Riparazione tra vicini potrebbe essere la soluzione per non gettare più nella spazzatura abiti, utensili ed elettrodomestici ancora potenzialmente funzionanti. Alla base? Condivisione e scambio.
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Sara Polotti 23 Ottobre 2022

I gesti quotidiani individuali sono importantissimi, così come gli interventi governativi. Ma cosa sta nel mezzo? Per fare davvero del bene al pianeta e svoltare le sorti del cambiamento climatico è necessario coinvolgere la collettività e la società, partendo dal locale per arrivare al globale.

E così come negli anni Novanta il riciclo si diffuse capillarmente grazie alle scuole, ai ragazzi e alle famiglie, così oggi l'importanza dell'economia circolare può passare dal vicinato.

Dare l'esempio è infatti il primo passo verso la sostenibilità collettiva. È quello che devono avere pensato gli organizzatori e le organizzatrici della "Fix-It Fair", una fiera di vicinato dedicata alla riparazione di oggetti rotti.

Di cosa si tratta? Te lo spieghiamo subito.

Le fix it fair di vicinato (e come organizzarle)

Cos'è la Fix-It Fair

La Fix-It Fair, che potremmo tradurre con "Fiera delle riparazioni", è un piccolo evento di vicinato dedicato alla riparazione di utensili, vestiti e accessori che si sono guastati. Invece di buttarli, li si porta alla fiera: qui si troveranno tutti i vicini e tutte le vicine di casa, che avranno messo a disposizione le loro competenze.

C'è chi sa aggiustare piccoli elettrodomestici, chi rammenda calze, chi cuce orli e stringe indumenti, chi incolla pezzi persi per strada… L'idea di fondo è lo scambio di favori, che va  a beneficio sia delle tasche, sia del pianeta.

Perché è importante

Come accennato, questo tipo di scambio non è importante solo per le tasche (si risparmia sull'oggetto nuovo che si sarebbe dovuto acquistare), ma soprattutto per la salute del pianeta. Lo spreco, infatti, è una delle cause dell'inquinamento, ed evitare di produrre nuovi rifiuti è sempre una buona idea.

Spesso, infatti, per pigrizia, per ignoranza sul tema o per impossibilità, ci ritroviamo a gettare nella spazzatura piccoli o grandi oggetti, vecchi o nuovi vestiti e tanto altro, solo perché crediamo che non ci sia il pezzo di ricambio, che il guasto sia irrimediabile o che non ci sia nessuno in grado di mettere a posto l'utensile.

La filosofia del riparare, quindi, è essenziale e vitale per quanto riguarda la sostenibilità, perché permette di abbattere gli sprechi e di continuare ad utilizzare materiali perfettamente in grado di funzionare ancora.

Come organizzarne una

Un po' come gli Swap Party, non serve molto. Si sceglie una data, si scende nel quartiere e ognuno dei vicini organizza la propria postazione a seconda del tipo di lavoro che offrirà.

Su piccoli tavolini, banchi o sedie, chi cuce, chi ripara e chi sostituisce pezzi può ricevere dai vicini ciò che di rotto hanno in casa, dando a propria volta gli oggetti guasti alle altre persone in grado di ripararle.

Chi non ha competenze pratiche di questo tipo può contribuire con torte, musica, scambi di libri… Il risultato sarà una piccola sagra della sostenibilità, utile sia a livello pratico, sia per diffondere il pensiero ecologista e anti-spreco.