
Giorgia Meloni non è soltanto la prima donna in Italia a essere diventata in Presidente del Consiglio, ma anche la prima leader italiana a guidare un partito europeo: nel 2020 è stata scelta come presidente dei Conservatori e riformisti europei, poi rieletta nel 2023. Questo risalto europeo le ha dato sicuramente modo di ottenere quella visibilità che le serviva per aspirare alla carica nazionale che oggi ricopre.
Il 13 luglio, in vista delle elezioni politiche in Spagna del 23 luglio, si è tenuto il congresso di Vox a Valencia. In questa occasione, il presidente nazionale e candidato di VOX alla presidenza del governo, Santiago Abascal, si è rivolto agli spagnoli in occasione dell'evento di campagna "Vota lo que importa" (Vota ciò che conta), questa volta a Valencia.
In collegamento è intervenuta anche Giorgia Meloni, che ha tenuto un discorso simile a quello di cui ricordiamo molti imperativi e la polarizzazione delle frasi: "No alla lobby lgbt+, sì alla famiglia naturale. Sì all'identità sessuale, no all'ideologia di genere. Sì alla cultura della vita, no a quella della morte". Lo scopo di Vox è ottenere il più vasto consenso possibile per poter rivendicare ai grandi partiti (PSOE e PP) una democraticità della gestione del Paese, che superi la spartizione del potere.
Mentre Meloni in Italia si preparava a ottenere il maggior consenso mai ottenuto da Fratelli d'Italia, con i suoi alleati spagnoli deve giocare di sponda. Vox infatti è un partito "minore", che negli ultimi sondaggi è sondato all'incirca al 14-15%.
"È fondamentale che il 23 luglio si affermi in Spagna un'alternativa patriottica e conservatrice, e che Vox possa riuscire a ottenere una posizione decisiva e influente per la decisione del nuovo governo nazionale", ha affermato la Presidente Meloni, elogiando il partito di Vox per l'ottimo risultato ottenuto alle elezioni locali.
Meloni sostiene con forza che è arrivato in Europa il tempo dei conservatori, che comunque si sono sempre alternati ai socialisti in Spagna. Probabilmente Meloni fa riferimento all'importanza che potrebbe ottenere un partito di ultra-destra come VOX.
Dopo aver elencato alcune politiche del suo governo nazionale, la leader di Fratelli d'Italia ha spiegato ai presenti come il suo governo abbia puntato molto sul concetto di sovranità, ricordando alcuni punti cardine del suo programma di governo: l'istituzione di un ministero della sovranità alimentare, il divieto di poter commerciare carne sintetica, la difesa della cultura gastronomica, sia spagnola che italiana.
Pochi mesi dopo le elezioni politiche italiane, Ohga aveva affrontato il tema della sovranità alimentare con Slow Food, mostrando realmente cosa significhi tale concetto. Meloni infatti continua a confondere il concetto di "sovranità alimentare" con quello di "Made in Italy". Con Raoul Tiraboschi (Slow Food) avevamo precisato che "La sovranità alimentare non è espressione del prodotto in sé ma di un ragionamento più ampio. Faccio un esempio: ci sono diverse aziende che producono prodotti italiani, ma un conto è la produzione e un conto è il percorso con cui si crea una cultura del prodotto, una convivialità, una storia".
Meloni continua a dire gli stessi slogan della sua campagna elettorale e le stesse frasi che ripete al governo. "La transizione ecologica che vuole la sinistra è ideologica e minaccia la nostra economia", "vogliamo una visione che includa l'uomo nella natura", afferma convintamente. È una strategia politica senza dubbio legittima, ma che non può definirsi né ecologista, né tantomeno rispettosa dell'ambiente circostante. È l'uomo, presidente Meloni, che deve inserirsi con rispetto all'interno della natura, non il contrario. È l'uomo che deve capire come adattare il proprio stile di vita, riconvertendo i settori più difficili verso un'economia sempre più sostenibile, senza che ciò intacchi la strategia economica nel lungo termine.
Poi la condanna a un "fondamentalismo ecologico" del modello progressista, che secondo Meloni attaccherebbe i valori cristiani della Creazione, che pur vuole comunque un rispetto della Natura. La presidente del Consiglio però omette di ricordare una cosa, le politiche di Vox non propongono una strategia alternativa sulla transizione ecologica, ma abbracciano spesso il negazionismo climatico. Una visione ben diverse quindi da quella che ha il PP spagnolo (ed europeo) delle politiche ambientali comunitarie e nazionali.
Da quel che si apprende dal comunicato di VOX, il segretario generale di VOX, Ignacio Garriga, ha fatto riferimento all'accordo raggiunto nella Comunità Valenciana tra il suo partito e il Partido Popular. Un accordo, ha detto, che permetterà "di formare un'alternativa che metta fine a decenni di politiche socialiste; di risolvere i problemi quotidiani che i valenciani hanno – e che nessun partito ha messo al centro del dibattito politico; e di garantire il benessere, la sicurezza e la libertà che vi sono stati tolti".
VOX ha parlato più volte del cambiamento climatico come "una bufala" e ha descritto il movimento ambientalista come "un complotto globalista contro la sovranità nazionale e la prosperità". Non solo, perché un deputato di Vox, Francisco José Contreras, ha affermato che "Un po' di riscaldamento del Pianeta eviterà le morti per freddo".
Come dimostra uno studio pubblicato da Adelphi, l'unica transizione che Vox sta portando avanti è quella che va dal negazionismo a un "patriottismo verde" non ben specificato. Se da una parte è comprensibile un avvicinamento nazionale tra il PP e Vox, volto a guidare il governo del Paese, lo è meno quello di Giorgia Meloni, che dovrebbe distinguere bene tra chi ha una visione diversa dai progressisti sulla transizione ecologica e chi, per "istituzionalizzarsi", nasconde il suo negazionismo climatico con una pennellata di patriottismo ambientalista.