
Il traffico è rimasto praticamente fermo per diverse settimane durante il lockdown e questo ha permesso anche di ridurre l'inquinamento, in particolare del biossido di azoto. Lo sostiene il rapporto “MobilitAria 2020″, studio annuale di Kyoto Club e Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iia), che ha analizzato la qualità dell'aria e la mobilità in 14 città nel biennio 2019-2020.
Il crollo più grande di biossido di azoto è avvenuto a Roma, dove, rispetto al 2016-2019, si è registrato un -59% a marzo e un -71% ad aprile. Anche a Torino tra marzo e aprile il biossido di azoto è sceso rispettivamente del 43% e del 51%. Milano, sempre confrontando la media 2016-2019, ha fatto registrare un crollo del 33% e del 57% nel terzo e quarto mese del 2020 di NO2. Del calo del biossido ti avevo comunque già raccontato, durante la fase 1, parlandoti anche dei numeri registrati in altre città europee.
Entrambi gli enti hanno stilato una lista di consigli, a lungo raggio, per una mobilità sostenibile e in grado di ridurre ulteriormente i livelli di inquinamento nelle grandi città:
Il vicepresidente di Kyoto Club, Francesco Ferrante, ha commentato i risultati parlando di dati da non sottovalutare: "Sembra evidente che l'uscita dalla crisi pandemica ci pone di fronte a un bivio. Dobbiamo vedere se prevarranno le esigenze del singolo, che preferirà prendere la sua auto, oppure se si potenzieranno pubblico locale, sharing e altre forme di mobilità che rispettano l'ambiente".