
Per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia, la Germania si è voltata dall'altra parte a ha puntato gli occhi sul Canada. Lo scopo non è solo quello di mettersi al riparo dai tagli alle forniture, ma anche di proseguire lungo la strada dell'abbandono dei combustibili fossili e in particolare del carbone, fonte sulla quale il Paese sta facendo affidamento per superare l'emergenza. L'accordo firmato dal ministro tedesco per l'Economia e il Clima, Robert Habeck, e dal segretario candese dell'Energia, Jonathan Wilkinson, è infatti interamente dedicato all'idrogeno (Canada-Germany Hydrogen Alliance). L'obiettivo è l'avvio di una collaborazione commerciale che apra la strada a un impiego sempre più massiccio di questo vettore di energia nel sistema dei trasporti e nel settore industriale. Un primo passo da cui altri Paesi europei potrebbero prendere esempio.
Si sta parlando nello specifico di idrogeno cosiddetto "verde", ovvero quello ottenuto attraverso energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili, in particolare fotovoltaico ed eolico. Il Canada infatti intende concentrare la produzione nelle province di Terranova e Labrador, Nuova Scozia e New Brunswick. Sempre in quest'area sono già stati predisposti due progetti di parchi eolici su larga scala. L'elettricità è necessaria per effettuare l'elettrolisi dell'acqua, cioè la sua scomposizione in ossigeno e, appunto, idrogeno gassoso.
Il Canada quindi incrementerà la produzione di questo gas, mentre la Germania lo importerà in grandi quantità e, a sua volta, si impegnerà a sostenere altri importatori e consumatori. È stata aperta inoltre la possibilità di co-finanziare progetti comuni.
Il tutto, mentre il Paese di Olaf Scholz si prepara a inaugurare la prima flotta di 14 treni completamente alimentati a idrogeno, che entrerà in funzione proprio in questi giorni.
E in Italia? Anche la nostra Penisola sta per dotarsi di mezzi su rotaie più sostenibili. Nello stabilimento di Savigliano, in provincia di Cuneo, si sta lavorando allo sviluppo del modello Coradia Stream, che verrà probabilmente ultimato entro la fine del prossimo anno. Intanto a Castellarano, vicino a Reggio Emilia, entro la fine del 2022 nascerà il primo stabilimento al mondo alimentato a idrogeno verde, pensato per diventare completamente a emissioni zero nel giro di qualche anno. Il decreto "Pnrr2" dello scorso maggio ha istituito, inoltre, il Bonus idrogeno: non dovranno più essere pagati gli oneri di sistema sul consumo di energia elettrica rinnovabile destinata a impianti di produzione a idrogeno.
Ora la speranza è che questa campagna elettorale, in cui si parla di tutto meno che di temi ambientali, non fermi i tentativi di guardare avanti, verso un futuro più pulito.