Nave in fiamme da 4 giorni a Palermo, possibili rischi di inquinamento? L’analisi di Arpa Sicilia e del Cnr

Attraccata dalla sera di domenica 15 gennaio al porto di Palermo, la nave Superba della società Grandi Navi Veloci non smette di andare a fuoco e l’incendio potrebbe provocare danni ambientali. Quali sono i rischi per i cittadini palermitani?
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Mattia Giangaspero 19 Gennaio 2023
Intervista a Mario Sprovieri Geochimico al Cnr e a Dario Abbate, coordinatore Arpa Sicilia dei dati analitici

La sera del 15 gennaio 180 passeggeri arrivano al molo Santa Lucia di Palermo. Viaggio direzione Napoli. Alle ore 22 la nave Superba della società GNV (Grandi Navi Veloci) sarebbe dovuta partire, ma a un certo punto le persone a bordo intravedono una grossa nube di fumo nero. Tutto si ferma in quell'istante. Scatta un incendio all'interno del garage, un autorimorchiatore nella nave prende fuoco. Gli addetti all'interno, hanno subito messo in sicurezza i passeggeri. Tutti sono stati in grado di prendere l'uscita d'emergenza e nessuno si è ferito.

Da quattro giorni però quell'incendio, a Palermo, non si spegne più. Sul posto si sono recati subito più squadre dei vigli del fuoco, ben 12 mezzi dei pompieri e 48 uomini per fronteggiare le fiamme e il fumo nero sprigionato nella stiva. E proprio dalla stiva possono arrivare i rischi maggiori per noi e il nostro ambiente. Il traghetto in quel punto continua a sprigionare fumo nero che potrebbe essere altamente inquinante per i residenti del quartiere Borgo Vecchio (13.419 abitanti) distante solo 1km dal porto e per i residente del quartiere Politeama-Libertà (32.029 abitanti) distanti poco meno di 2km. Le auto dei passeggeri ormai sono una sopra l'altra all'interno della nave e gli stessi vigili del fuoco non riescono ancora ad accedere al garage.

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I cittadini di Palermo sono senz'altro i diretti interessati alla notizia, anche perchè il rischio di respirare tossine può essere molto alto e dipende da quel che accadrà alla Superba d'ora in avanti.

Quel che noi di Ohga ci chiediamo e se anche il mare e chi lo vive possono essere in pericolo. Nella nave infatti è entrata acqua e il livello raggiunto l'ha fatto inclinare, verso la prua. All'inizio si è pensato che l'imbarcazione potesse sprofondare, ma dopo l'intervento di un'impresa specializzata, l'ipotesi è stata scongiurata.

Abbiamo pensato di contattare, allora, le autorità competenti per capire quali possono essere i prossimi interventi da fare alla zona. Sia interventi di soccorso, sia di messa in sicurezza per i livelli di inquinamento. Siamo partiti contattando la società della nave Superba, ovvero la GNV, la quale non ha ancora risposto. Con il Comune di Palermo, invece, ci siamo subito messi in contatto e siamo riusciti a sentire l'ufficio dell'assessorato all'ambiente. La risposta di alcuni dirigenti è stata: "L'autorità che sta gestendo la situazione in questo momento è l'area portuale della città, no noi". Abbiamo provato a chiamare anche l'Area portuale di Palermo, ma senza ricevere risposta, sia da parte del servizio presidenziale, sia direzionale.

Capendo anche che si sta trattando di una situazione problematica e molto delicata da gestire per le istituzioni,  l'interesse principale su cui vogliamo più soffermarci è capire se è possibile che ci sia un reale rischio di inquinamento dell'aria e del mare.

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Aria e Mare, la nave Superba rischia di inquinare Palermo?

Ohga, allora, ha chiesto l'intervento da parte di Mario Sprovieri ricercatore  Geochimico per lo studio degli impatti antropici al Cnr, al fine capire meglio la situazione legata al fondale marino.

Dottore, ci sono rischi che la Nave Superba possa portare danni da inquinamento al mare?

"Non credo che ci siano impatti negativi sul mare perchè l'incendio è avvenuto all'interno della nave ed è per il momento circoscritto. È difficile che questo incendio comporti lo sversamento di idrocarburi in acqua. Sinceramente, quindi, in ambiente marino non sono avvenuti danni."

Sperando che questa ipotesi non si realizzi, cosa accadrebbe se la nave sprofondasse?

"Anche nel caso la nave sprofondasse l'impatto sarebbe minimo perchè ci si trova all'interno del porto. Tutte le modalità di confinamento sono attive e presenti. Sarebbe una situazione controllata, ma comunque non credo che questa ipotesi possa concretizzarsi."

Ipotizzando invece lo spegnimento dell'incendio e poi la rimozione della nave verrebbero poi effettuati dei controlli all'acqua?

"I controlli si fanno sempre. Sono però legati alla possibile presenza di una sorgente con materiale inquinante. In questo caso, come le ho detto prima è tutto confinato come appare. L'unico tema su cui porre attenzione è quello della contaminazione dell'aria."

E propio sulla possibile contaminazione dell'aria di Palermo causata dalla nave Superba abbiamo sentito il Direttore generale di Arpa Sicilia Vincenzo Infantino, il quale non ha voluto rilasciare una dichiarazione poiché non sono stati ancora rilasciati i nuovi dati legati all'inquinamento dell'aria. L'ultima rilevazione fatta da Arpa Sicilia risale a martedì 17 gennaio.

Sono stati effettuati campioni di acqua di mare, di aria e sono stati  attenzionati i rilievi delle centraline della qualità dell’aria. Ad oggi sono in corso le procedure analitiche sui campioni prelevati e dalle prime informazioni rilevate dalle centraline della qualità dell’aria non si sono riscontrate variazioni apprezzabili della qualità della stessa.

Rimaniamo ancora in contatto con Arpa Sicilia per nuovi aggiornamenti.

È arrivato l'aggiornamento con gli ultimi (ma anche finali) dati legati all'ipotetico inquinamento che la nave Superba ha generato in questi giorni. Infatti, fino alla giornata di Lunedì 23 gennaio, il traghetto di GNV ha continuato a bruciare e sul posto si è recata anche Arpa Sicilia per reperire le ultime rilevazioni. Le squadre dei vigili del fuoco, dopo 10 giorni, sono riuscite ad aprire il portellone del garage per spegnere definitivamente le fiamme che erano circoscritte in quella zona. L'interesse è anche ricaduto sulla grande nube di fumo nera che è fuoriuscita all'apertura.

A Ogha, il dottor Giovanni Abbate, coordinatore della raccolta di tutti i dati analitici, ha fornito maggiori dettagli legati alle nuove misure di Arpa Sicilia sulla qualità dell'Aria. 

Dottore, nel fare gli ultimi rilievi avete riscontrato variazioni alla qualità dell'aria? 

"Noi non abbiamo riscontrato problemi, presumibilmente questo scenario positivo è avvenuto grazie alle condizioni meteo. Anche gli idrocarburi aromatici, che spesso sono i residui derivanti dagli incendi, sono stati rilevati in quantità molto basse. Quantità misurate in nano-grammo per metro cubo."

Le centraline che hanno svolto le rilevazioni, comunque, non sono state posizionate in prossimità della nave, non avrebbe avuto senso, anche perchè dobbiamo riscontrare la qualità dell'aria dell'intera città e non solo nel punto specifico dove avviene l'incendio. Dove entrano i vigili del fuoco con la maschera. Lì si comprende che l'aria non è ottimale per poter respirare.  Sarebbero dati falsati.

"Il fumo, dopo che ieri hanno aperto il portellone, si è disperso nell'aria nel giro di un paio d'ore. È ovvio quindi, come detto prima che questo incendio ha portato ad un cambiamento della qualità dell'aria, ma in prossimità della zona. Abbiamo avuto la fortuna che il meteo sia stato dalla nostra parte. Città e cittadini possono stare tranquilli"