Negli ultimi 30 anni sono aumentate di 7 volte le focene nel Mare del Nord

Il numero di focene nel Mare del Nord, facilmente confondibili coi delfini, dal 1991 era diminuito a causa dell’assenza di disponibilità di cibo. Poi, d’un tratto, un team di ricercatori, sorvolando la parte settentrionale del mare, ha notato che le focene sono tornate e, finora, la popolazione accertata è 7 volte maggiore rispetto a quella di 30 anni fa.
Francesco Li Volti 29 Novembre 2020

Per la prima volta la popolazione di focene è aumentata di sette volte nella parte settentrionale del Mare del Nord dal 1991, secondo una ricerca dell'agenzia nazionale di statistica CBS e dell'Università di Wageningen. I ricercatori hanno notato che uno dei motivi dell'aumento è stato il movimento generale delle popolazioni di focene dalle parti settentrionali del Mare del Nord verso sud.

La popolazione totale del Mare del Nord è rimasta allo stesso livello dal 1994, ma poi improvvisamente si sono spostate nella parte meridionale del Mare del Nord. Le ragioni non sono mai state chiare, ma un legame con la disponibilità di cibo sembra possibile.

Per contare le focene, il team ha utilizzato un aereo, volando sopra il mare (solo quando c'è bel tempo, ovviamente) lungo le linee di transetto predefinite, anche se la quantità di animali sommersi non può essere calcolata.

Con l'aumento del numero di focene nella parte olandese del Mare del Nord, il numero di spiaggiamenti era aumentato notevolmente, con 980 casi registrati nel 2012, sebbene questo fosse sceso a 320 lo scorso anno.

Le cause di morte accertate vanno dall'annegamento a causa delle reti da pesca alle infezioni, dalla fame alle collisioni con le eliche delle navi. Grazie a questa ricerca la focena è stata rimossa dall'elenco dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) delle specie più minacciate al mondo, già all'inizio di questo mese.