Niente più plastica monouso: dal 14 gennaio in Italia entra in vigore la Sup

La direttiva europea Single use plastic entrerà in vigore il 14 gennaio 2022. In Italia come nel resto d’Europa saranno vietati tutti i prodotti in plastica usa e getta e quelli realizzati in plastica oxo-degradabile insieme anche agli attrezzi da pesca contenenti plastica.
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Kevin Ben Alì Zinati 11 Gennaio 2022

Via allo stop. L’Italia è pronta a dire addio a tutto ciò che è plastica monouso.

Da venerdì 14 gennaio l’Italia, insieme agli altri Paesi dell’Unione europea, renderà attiva la direttiva antiplastica Sup (la cosiddetta Single use plastic) per mettere un potente freno al proliferare dei prodotti di plastica usa e getta.

Il primo passo della rivoluzione green vieterà quindi l’uso della plastica monouso e di tutti i prodotti non biodegradabili e non compostabili. In sostanza, tra poco meno di una settimana non vedrai più piatti e posate non riutilizzabili oltre a quelli realizzati in plastica oxo-degradabile e gli attrezzi da pesca contenenti plastica.

Salvi, per ora, restano i prodotti composti al 100% con plastica biodegradabile, quelli con un rivestimento in materiale plastico presente in quantità inferiore al 10% del peso dell'articolo stesso e quelli composti da materia prima rinnovabile uguale o superiore al 40% (che dal 1 gennaio 2024 diventerà il 60%).

La direttiva 2019/904/CE sarebbe dovuta entrare in vigore lo scorso 3 luglio 2021 ma il decreto legislativo italiano che avrebbe dovuto recepirla è arrivato solo nel mese di dicembre spostando dunque la sua ufficialità ad inizio 2022.

L’Europa, secondo le stime, produce circa 58 milioni di tonnellate di plastica ogni anno e ne ricicla solo il 30%. Il resto dove finisce? Questo materiale durevole nel tempo, quasi eterno, si accumula in natura finendo ovunque: negli oceani, nei laghi, nei fiumi, negli animali e quindi sulla tua tavola.

Mettendo nel mirino quella monouso, la Sup ha l’obiettivo di ridurre l’inquinamento ad esso collegato: una piaga che da anni minaccia mari, oceani e territori di tutto il mondo.

Da oggi per i prossimi 4 anni l’Unione europea monitorerà e valuterà i risultati ottenuti, sulla base dei quali dal 2027 la direttiva stessa e il suo funzionamento saranno rivisti e aggiornati.