Non bastavano i cinghiali, a Roma per un film Nanni Moretti porta anche elefanti e leoni (in gabbia)

Nella Capitale un nuovo set ha acceso una grande polemica sull’utilizzo degli animali nei film. È il caso de’ “Il sol dell’avvenire” di Nanni Moretti, che ha attirato le proteste degli animalisti.
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Francesco Castagna 31 Maggio 2022

Tre leoni in gabbia nel centro di Roma, questo è lo spettacolo a cui hanno assistito i turisti passeggiando per le vie di Roma. La città non ha bisogno di grandi scenografie per fare da set ai film dei più grandi registi, che la ambiscono da sempre. Roma è spesso criticata per il traffico, per la gestione della nettezza urbana e la presenza di animali selvatici. Non solo (purtroppo) cinghiali, ma adesso in centro in queste settimane sono arrivati altri animali insoliti. Era già accaduto le scorse settimane quando i turisti hanno avvistato degli elefanti e una banda. Ed è riaccaduto ieri, 30 maggio.

Una scena da film, succede spesso nella Capitale e i registi fanno a gara per realizzare set particolari. C'è chi blocca l'intera Nomentana per girare 007 e chi decide di andare oltre la chiusura stradale. È il caso di Nanni Moretti, che per realizzare il suo film "Il sol dell'avvenire" ha deciso prima di far sfilare gli elefanti a inizio mese in via dei Fori Imperiali.

La decisione non è stata presa bene dalle associazioni animaliste, come la LAV, che ha protestato mettendo in dubbio il permesso di girare tali scene in presenza di animali come elefanti e leoni, e ha criticato fortemente la produzione perché non ha usato come alternativa le videografiche, sistema che permette di inserire delle figure dove non sono realmente presenti.

Non contento dell'effetto shock che ha provocato con gli elefanti, il regista Moretti decide di liberare dei leoni nel centro di Roma, che prima delle riprese sono stati tenuti in gabbia per diverse ore. Gianluca Felicetti, presidente LAV, sostiene che a Roma non si sarebbero mai viste scene del genere perché solitamente non si concede un permesso del genere. Tutto questo, forse anche per caso, accade quando in Senato è stato dato il primo sì allo stop agli animali nei circhi.