“Non c’è futuro senza tutela della biodiversità”: a tu per tu con Alessandra Prampolini, neodirettrice del Wwf Italia

In questo momento gli occhi del panda, simbolo della storica organizzazione ambientalista, sono puntati soprattutto sulla gestione dei fondi del cosiddetto Recovery Plan da parte del governo italiano. Il nuovo dg non nasconde la sua preoccupazione: “Manca ancora una strategia legata al capitale naturale del nostro Paese”.
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Federico Turrisi 29 Gennaio 2021

Il panda si tinge di rosa. Dopo Donatella Bianchi, che ricopre il ruolo di presidente, arriva un'altra donna ai vertici del Wwf Italia: si tratta di Alessandra Prampolini, nominata dal Consiglio Nazionale nuovo direttore generale della sezione italiana dell'organizzazione ambientalista. 39 anni, con una formazione in Economia dello sviluppo, Alessandra Prampolini era già vicedirettore generale e da circa un anno affiancava il dg uscente Gaetano Benedetto.

Con lei non si può non parlare della connessione tra emergenza sanitaria, che sta condizionando la vita di tutti, ed emergenza ambientale, che rischia di condizionare ancora di più la vita sul pianeta. L'attuale pandemia è stata infatti una dura lezione e ci ha ricordato che la distruzione degli habitat può portare a drammatiche conseguenze: se continuiamo a rivolgerci alla natura con una logica estrattivista, diverrà sempre più probabile l'insorgenza di nuove malattie infettive di origine zoonotica. Il Wwf non può dunque che rilanciare il suo impegno per la tutela dell'ambiente. "Se c'è un concetto che ci ha insegnato la pandemia è proprio questo: la salute dell'uomo è inscindibile dalla salute del pianeta", sottolinea Alessandra Prampolini.

Non c'è il rischio che in una situazione di crisi globale si facciano passi indietro per quanto riguarda alcune battaglie ambientaliste?

Purtroppo è un rischio concreto. Un esempio su tutti è rappresentato dall'incremento in questa situazione emergenziale della plastica usa e getta. In questo periodo, inoltre, soprattutto chi abita in grandi città si è ricordato dell'importanza di un ambiente salubre: pensiamo al benessere collegato al passare del tempo a contatto con la natura. In questo momento, chiaramente, c'è poca possibilità anche da parte nostra di offrire questa possibilità ai cittadini, e speriamo di riprendere il prima possibile, appena la situazione ce lo consente.

Il Wwf porta avanti diverse iniziative e campagne. Se dovessi indicare tre priorità del Wwf Italia in questo momento, quali sarebbero?

Una delle priorità sicuramente riguarda la gestione dei fondi del Next Generation Eu, impropriamente chiamato Recovery Plan. Già il termine Next Generation ci dice che, anche solo per la quantità di risorse messe a disposizione, darà l'impronta al prossimo decennio. Si tratta di un'opportunità incredibile, ma deve essere sfruttata nella maniera giusta. Per questo motivo siamo particolarmente attenti su come l'Italia intende spendere quei soldi: questa è la priorità numero uno.

Le altre due?

Il 2021 è un anno cruciale per il clima. Basti pensare a un appuntamento come la Cop26 di Glasgow, che, tra le altre cose, deve segnare un momento non solo di rendicontazione di ciò che è stato fatto, ma anche di rinnovo degli impegni. Il rientro degli Stati Uniti nell'Accordo di Parigi potrebbe dare un nuovo slancio alle negoziazioni. Infine, la terza priorità riguarda la tutela della biodiversità. A questo proposito, un appuntamento molto importante sarà la Cop15, ovvero la 15esima conferenza delle parti sulla Convenzione sulla Diversità Biologica, che si terrà a maggio a Kunming, in Cina. Negli ultimi 10 anni questo trattato internazionale ha avuto un'attenzione troppo bassa da parte dell'opinione pubblica, mentre la perdita di biodiversità è l'altro tema centrale, insieme alla lotta contro il cambiamento climatico, su cui bisogna concentrare gli sforzi.

Si parlava poco fa dei fondi del Next Generation, in generale come si sta comportando l'Italia sulle questioni ambientali?

Devo dire la verità, siamo abbastanza preoccupati perché ci sembra che manchi una strategia legata al capitale naturale italiano. Non è ancora chiaro come verrà garantita la quota del 37% del Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, da destinare alle azioni per il clima e la biodiversità. Ricordiamo che il mancato rispetto delle linee guida della Commissione Europea può portare alla bocciatura del piano italiano.

Qual è invece il contributo che possono dare i giovani, che sono tra le categorie più penalizzate dalla crisi pandemica?

Negli ultimi anni i giovani sono diventati per noi un attore straordinario. Nel senso che un movimento come Fridays for Future è riuscito a portare il problema del cambiamento climatico nelle case di tutti, per cui nessuno può più ignorarlo. E di questo gliene siamo grati e siamo felici di supportarli. Al tempo stesso, però, notiamo con sconcerto che nessuna forza politica in Italia ha raccolto questa istanza e l'ha trasformata in un progetto.

Perché in Italia l'ambiente non sembra fare presa sul dibattito politico?

Il motivo è di tipo culturale. In Italia c'è sicuramente un'attenzione fortissima per i temi di carattere sociale, e questo è positivo. Eppure non si è venuto a creare quell'aggancio che permette di far capire a tutti in maniera inequivocabile che non c'è benessere umano, non c'è uscita dalla povertà, non c'è vita dignitosa, se non si guarda anche all'ambiente e alla natura. La seconda motivazione è legata al fatto che le istanze ambientaliste sono presenti in maniera quasi trasversale ma allo stesso tempo frammentata tra le diverse anime politiche; manca un soggetto che riesca ad aggregarle e ad imporsi sulla scena politica.

Per la fine del decennio qual è il desiderio in cima a tutti che vorresti vedere realizzato?

Noi come Wwf a livello globale ci siamo posti un grande obiettivo per il 2030: almeno il 30% della superficie terrestre deve essere protetto o comunque vincolato a delle norme che garantiscono una certa protezione della qualità ambientale. Quindi come Wwf Italia non possiamo che aggregarci a questo grandissimo progetto e lavorare in questa direzione. Non possiamo tralasciare la salvaguardia degli ambienti naturali, altrimenti verremo travolti.