Non è ancora stata dimostrata nessuna morte legata al vaccino anti-Covid

Tutte le notizie che avrai letto in questi giorni di persone decedute dopo aver ricevuto la prima dose del farmaco avranno fatto vacillare la tua fiducia nella campagna vaccinale. E anzi, ti avranno fatto preoccupare non poco. In realtà, nessuna delle autopsie ha fatto emergere un nesso di causa-effetto tra il vaccino e il decesso.
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Giulia Dallagiovanna 7 Gennaio 2021
* ultima modifica il 16/03/2021

È la prima volta nella storia che un vaccino arriva in tempi così rapidi per rispondere a una pandemia che sta tenendo in stallo il mondo intero. È anche la prima volta nella storia che ne seguiamo gli sviluppi così da vicino, giorno per giorno, minuto per minuto. Perché se il 2020 è stato l'anno del Covid, vorremmo che il 2021 fosse quello dell'immunità di gregge. Ma questa speranza ti sarà venuta a mancare ogni volta che avrai letto notizie che si stanno letteralmente rincorrendo sui giornali: "Positivo al SARS-Cov-2 dopo la prima dose di vaccino" o, peggio, "Morto dopo aver ricevuto il vaccino". Per quanto riguarda il primo problema, su Ohga ti avevamo già spiegato come questi episodi non minassero assolutamente l'efficacia del farmaco. Concentriamoci allora sulla seconda notizia, che è anche più preoccupante.

Di quale vaccino si parla

Come ben saprai sono ormai più di uno i candidati che sono stati approvati o stanno per ricevere l'ok da una delle autorità sanitarie che in questi giorni continuiamo a nominare: l'Ema per l'Unione europea, l'Mhra per il Regno Unito e l'FDA per gli Stati Uniti. Nello specifico: la soluzione di Pfizer-BioNTech, a mRNA, ha ricevuto il via libera da tutte e tre e dal 27 dicembre viene somministrata anche in Europa. Quella di Moderna era già in uso in America da circa un mese e ieri è stata approvata anche dall'Ema. Abbiamo infine il farmaco di AstraZeneca, che per ora

viene somministrato solo in Inghilterra.

Le notizie relative alle morti fanno riferimento al prodotto di Pfizer-BioNTech che, come avrai capito, è anche quello più diffuso in questo momento, almeno nei Paesi occidentali. Ce n'è però una che era forse passata inosservata a fine novembre: un sacerdote della Pennsylvania, padre John M. Fields, è morto all'età di 70 anni e allo stesso tempo era un volontario della sperimentazione in fase 3 del vaccino di Moderna. Quindi ci stanno tenendo nascosto l'effetto collaterale più temuto di tutti? Ovviamente no.

Il sacerdote di Philadelphia

Le persone che sono decedute e avevano anche ricevuto il vaccino sono dunque quattro. Il primo è appunto padre Fields, che in realtà potrebbe tranquillamente aver fatto parte del gruppo al quale era stato somministrato un placebo, trattandosi di uno studio in doppio cieco. Come si legge sul sito ufficiale dell’arcieparchia cattolica ucraina di Philadelphia, alla quale apparteneva il sacerdote, è molto probabile che l'uomo sia spirato a causa di problemi cardiaci che nulla hanno a che fare con il Covid-19 o con il farmaco che, forse, gli era stato somministrato. Nello specifico aveva ricevuto una prima iniezione il 31 agosto e la seconda il 1 ottobre. In nessuno dei due casi aveva manifestato effetti collaterali ed era sempre risultato negativo al tampone. Stessa diagnosi anche il 1 novembre, quando si è sottoposto a una visita di controllo all'interno della sperimentazione.

L'infermiera portoghese

Sonia Avecedo, infermiera di 41 anni, non ha mostrato nessun effetto collaterale dopo l'iniezione

La prima notizia di una persona deceduta nello stesso periodo della campagna vaccinale è arrivata da Porto, famosa città del Portogallo. La vittima si chiama Sonia Acevedo e aveva 41 anni. Lavorava come infermiera nell'Isituto Oncologico ed è lì che ha ricevuto la prima dose del vaccino di Pfizer-BioNTech il 31 dicembre. Due giorni dopo, purtroppo, è morta. Come ha confermato lo stesso governo portoghese: dall'autopsia non risulta alcun legame tra il farmaco e il tragico evento. Sia la figlia che il padre della donna hanno poi ricordato come Acevedo avesse accusato solo un po' di dolore nel punto in cui le era stata fatta l'iniezione e nessun altro effetto collaterale.

I due ospiti nelle RSA

Gli ultimi decessi che hanno fatto notizia in questi ultimi giorni sono quelli di due anziani, entrambi ricoverati in RSA. La prima è una donna di 89 anni ospitata in una struttura di Genova, mentre la seconda è una persona di 91 anni del cantone di Lucerna in Svizzera. Entrambi avevano ricevuto la prima dose del vaccino di Pfizer-BioNTech ed entrambi sono morti, una colta da un'emorragia cerebrale poche ore dopo la somministrazione e la secondo qualche giorno dopo, probabilmente a causa di patologie di cui già soffriva. Di nuovo, le autopsie hanno confermato come l'assunzione del farmaco immunizzante non sia stata la causa del decesso. Swissmedic, l'autorità elvetica per il controllo dei farmaci, ha inoltre specificato: "Le indagini condotte dalle autorità sanitarie cantonali e da Swissmedic hanno dimostrato che, in base all'anamnesi e al decorso della malattia della vittima, l'esistenza di un nesso tra la morte e la vaccinazione contro il Covid-19 è altamente improbabile. Né l'anamnesi né il decorso acuto della malattia della vittima fanno pensare a una relazione causale diretta tra la vaccinazione contro il Covid-19 e il decesso. Secondo le informazioni dettagliate disponibili la causa naturale del decesso risiederebbe nelle patologie della vittima, come attestato anche dal certificato di morte".

Cos'è successo quindi?

No, non è ancora stato dimostrato che la somministrazione di un vaccino anti-Covid possa provocare la morte di una persona, nemmeno se questa è molto anziana. Conosciamo, e per fortuna piuttosto bene, le possibili reazioni avverse che possono manifestarsi e che in alcuni casi si sono rivelate anche piuttosto serie, ma mai mortali. Non sappiamo di preciso la causa che ha scatenato il decesso del sacerdote, dell'infermiera e dei due anziani. E in effetti, una volta che l'autopsia ha chiarito l'assenza di legami con i farmaci immunizzanti, è anche giusto che restino private.

È la prima volta che seguiamo così da vicino una campagna vaccinale, facendo caso a ogni episodio che può anche rivelarsi una coincidenza

Bisogna però tenere conto di un fattore fondamentale. Come ti dicevo all'inizio, è la prima volta che seguiamo così da vicino una campagna vaccinale. Ne registriamo ogni evento, anche quelli che potrebbero non avervi nulla a che fare. Anche le coincidenze, che capitano persino in pandemia. Il problema di queste notizie è che se non vengono lette in modo corretto sono fuorvianti. E allora ti invito ad allargare la prospettiva: ogni anno viene vaccinato un certo numero di persone contro l'influenza. Molti di loro sono anziani. Sicuramente nell'arco dei mesi successivi qualcuno sarà morto e probabilmente sarà capitato anche a ridosso dell'iniezione. Abbiamo quindi smesso di considerare sicuro l'antinfluenzale?

Naturalmente è giusto avviare indagini approfondite rispetto a questi episodi e così è stato fatto. Ma è anche giusto ragionare con la mente fredda e fidarsi di chi, questa materia, la studia da una vita.

Fonti| ANSA; Swissmedic; Arcieparchia cattolica ucraina di Philadelphia

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