
Provocato incendi, danneggiato gli habitat, inquinato l'acqua l'aria e il suolo. Possono sembrarti le conseguenze di un evento estremo, di un grave incidente, come quello del treno merci in Ohio, ma è, purtroppo, il risultato di un'azione scelta e voluta dall'essere umano. Ti sto parlando della guerra russa in Ucraina. Il 24 febbraio sarà passato ufficialmente un anno dallo scoppio del conflitto che ha generato morte e distruzione, ma Greenpeace, insieme all'ONG ucraina “Ecoaction”, hanno dimostrato come questa guerra ha danneggiato significativa anche l'ambiente.
Tutte le esplosioni avvenute nei pressi dei siti industriali del Paese, hanno contaminato l'aria e generato inquinamento. Infatti dopo i bombardamenti sono stati rilasciati nell’atmosfera un mix di composti chimici. Uno di questi principali composti è l’anidride carbonica, che pur non essendo tossica (non ti parlo infatti di gas a effetto serra in questo caso), contribuisce al cambiamento climatico. Gli ossidi di zolfo e di azoto possono inoltre provocare piogge acide e questo a sua volta porta alla modifica del pH del suolo che causa la bruciatura della vegetazione. Per non parlare poi del danno che, le piogge acide, possono causare agli esseri umani e alla fauna, in quanto hanno un grave impatto sulle mucose e sugli organi respiratori.
Un altro elemento riconoscibile di guerra è la granata e i suoi frammenti metallici sono un ulteriore rischio per la Terra. La ghisa mista ad acciaio è il materiale più comune per i bossoli delle munizioni e non contiene solo ferro e carbonio, ma anche zolfo e rame. Tutti questi elementi vanno poi a contaminare sempre il suolo e le falde acquifere. In questo modo si provoca un danno indiretto anche all'uomo e all'animale, poichè viene contaminato anche il grano o un altro alimento che in quelle zone viene coltivato.
Greenpeace e l'ONG Ecoaction hanno voluto pubblicare una mappa interattiva dei siti che maggiormente hanno subito maggiori danni ambientali a causa della guerra contro la Russia. Questa mappa illustra i 30 dei 900 disastri ambientali raccolti, più significativi. In base alle informazioni arrivate dai ministeri ucraini per l'agricoltura e per la protezione dell'ambiente, dall’inizio delle ostilità sono stati danneggiati circa il 20 per cento delle aree naturali protette del Paese, e 3 milioni di ettari di foresta, mentre altri 450 mila ettari si trovano in zone occupate o interessate dai combattimenti. E tutti dati che Ecoaction ha messo a disposizione sono stati anche verificati dalle analisi e mappature satellitari fatte da Greenpeace Central and Eastern Europe (CEE).
I campanelli d’allarme, sul danno ambientale, erano stati già lanciati in due occasioni molto importanti. Infatti tutti gli sforzi dell'Ucraina per evidenziare i rischi di vedersi perdere la propria fauna e flora a causa del conflitto con la Russia il danno sono stati di rilievo sia ai colloqui sulla biodiversità della COP15 a Montreal a dicembre sia alla riunione sul clima della COP27 del mese precedente a Sharm El Sheikh.
Poi, in un discorso a Montreal, il ministro dell'Ambiente del paese, Ruslan Strilets, si era espresso così:
"L'Ucraina difende non solo il suo popolo ma anche l'umanità". Il nostro Stato è un habitat di circa 74.000 specie di flora e fauna. Distruggendo la nostra casa, la Russia sta distruggendo anche la loro casa, la Terra. Gli occupanti russi stanno cercando di distruggere tutta l'Ucraina, mettendo così in pericolo più di un terzo della biodiversità europea".
In mezzo alla carneficina umana e alla morte di civili e militari, la Russia non ha messo in conto che il terribile impatto ambientale del conflitto avrà ripercussioni non solo per il territorio ucraino.
Sono stati registrati dal Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP), oltre 2000 casi di gravi danni ambientali e lo stesso Programma, giorno dopo giorno, continua ad aggiornare dettagliatamente tutti gli indici di inquinamento atmosferico e contaminazione delle falde acquifere e superficiali.
È stato proprio il Ministero dell'Agricoltura ucraino, in collaborazione con la Kiev School of Economy a presentare un report dettagliato sui danni economici che la guerra ha generato, ma legati solo all'agricoltura ovviamente. La somma si aggira intorno ai 40 miliardi di dollari i danni. Le fonti citate, poi, fanno una precisa distinzione tra i danni diretti all'agricoltura in Ucraina, che ammontano a 6,6 miliardi di dollari e quelli indiretti, che invece sono circa 34 miliardi.
Sono stati conteggiati anche i danni legati ai macchinari o alla perdita di fertilizzanti. Quindi anche a tutto ciò che, in questo momento, garantirebbe una produzione agricola completa del raccolto e dell'allevamento di bestiame.
Per quanto riguarda invece, esclusivamente la coltivazione, si parla di oltre 14mila ettari di colture poliennali, che sono state completamente devastate, La stima economica della perdita, in questo caso, si aggira intorno ai 348 milioni di dollari. Persi anche 2,8 milioni di tonnellate di cereali e 1,2 milioni di tonnellate di olii di semi. Sono morti, purtroppo oltre 1 milioni di animali. Le perdite maggiori riguardano i maiali e i bovini, con circa 700 mila perdite.
Infine ti parlo anche dei danni significativi che hanno subito le aree protette e le zone umide, Sempre secondo le stime del governo ucraino, il 20% delle aree protette è a rischio, e vengono compresi 16 siti di zone umide di Ramsar e dieci parchi nazionali. Un terzo delle foreste del Paese è stato danneggiato e ora è disseminato di mine antiuomo.
“La maggior parte dei combattimenti si svolge nella foresta – quasi 450.000 ettari di foresta sono occupati o si trovano nella zona di guerra. I russi hanno trasformato le nostre risorse naturali in basi militari. La natura non ha prezzo, ma abbiamo monitorato i danni ambientali su una scala mai vista prima”. – ha detto il ministro ucraino Strilets
A lungo termine, l'Ucraina avrà bisogno di una significativa bonifica di aria, suolo e acqua per consentire a coloro che sono fuggiti di tornare. Anche grandi volumi di rifiuti militari, compresi veicoli militari distrutti, stanno causando inquinamento, mentre i detriti provenienti da edifici danneggiati contengono amianto.
Doug Weir, direttore della ricerca e delle politiche dell'Unità di osservazione dei conflitti e dell'ambiente, che monitora e fa campagne sugli impatti ambientali della guerra, ha affermato:
"L'impatto durerà decenni e avrà effetti a lungo termine e riverberanti sui mezzi di sussistenza e sulla salute”
“Mappare i danni causati dalla guerra in Ucraina è complicato dal fatto che gran parte del territorio liberato potrebbe essere disseminato di mine e altri ordigni esplosivi, mentre le forze russe occupano ancora parti del Paese, rendendo difficile la raccolta dei dati”. – Dichiara Denys Tsutsaiev di Greenpeace CEE a Kiev.
“È però necessario evidenziare questi danni, perché il ripristino ambientale deve avere un posto centrale nel dibattito sul futuro dell’Ucraina. I fondi devono essere stanziati adesso, non quando la guerra sarà finita”.
Con Ecoaction chiediamo che la ricostruzione delle città avvenga parallelamente al ripristino ambientale del Paese. La sofferenza e la distruzione ambientale in tempo di guerra sono immense e hanno conseguenze a lungo termine sulla vita delle persone e sugli ecosistemi delle aree colpite. Per questo motivo, chiediamo: