
Non si è risolta ancora del tutto l’emergenza incendi in Australia. Una vera e propria catastrofe ha colpito gli animali e i loro habitat con migliaia di esemplari uccisi dall’aria irrespirabile e dalle fiamme. I koala e i canguri sono stati decimati, ma non sono le uniche specie a rischio estinzione. Le autorità governative australiane hanno parlato di 113 specie a serio rischio.
Il ministro dell’Ambiente australiano, Sussan Ley, ha convocato un comitato scientifico per individuare le specie a rischio: si tratta di 22 specie di crostacei, 20 di rettili, 17 di pesci, 17 rane, 13 uccelli e 5 invertebrati. In realtà il rischio per alcune specie era già alto prima degli incendi. Tutto questo, quindi, ha soltanto ulteriormente aumentato il rischio estinzione con un impatto ambientale devastante. Le specie più a rischio sono: il topo marsupiale dunnart e anche il pappagallo nero, senza però dimenticare la lucertola acquatica water skink, il marsupiale parma wallaby, la rana corroboree e l’uccello lira superb.
Gli scienziati australiani hanno dato vita a un progetto ambientale con il Centre for Ecosystem Science proveniente dall’University of New South Wales. L’obiettivo del progetto di Citizen Science è quello di fotografare gli habitat e la fauna distrutta dalle fiamme: milioni di ettari di vegetazione andati in fumo. Le piogge torrenziali hanno aiutato in parte nel placare l’intensità degli incendi. Secondo i dati forniti dallo studio sono morti oltre un miliardo di animali.