Non solo pasta: con la cottura passiva cucini anche minestre, zuppe e ed alcuni tipi di carne

La regola è non dimenticarsi mai il coperchio. Fatto tuo questo “comandamento”, la cucina passiva sarà semplicissima da mettere in pratica e ti consentirà un buon risparmio di acqua ed energia.
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Gaia Cortese 7 Settembre 2022

La chiamano cottura passiva, o cottura a fuoco spento, e se ne è tornato a parlare molto a fronte dell’attuale rcrisi energetica e del rincaro dei prezzi. In attesa di vedere come affronteremo la prossima stagione invernale (non certo con poca ansia visto e considerato i titoloni pubblicati dalle varie testate giornalistiche), vale il detto “tentar non nuoce” e ci si adopera come si può nel vano tentativo di risparmiare qualcosa sulle bollette domestiche.

Uno di questi metodi è quello della cottura passiva degli alimenti, metodo tra l’altro non certo nuovo dal momento che da secoli è diffuso in diversi Paesi dell'Oriente per la preparazione del riso al vapore e del riso del sushi.

Dalle nostre parti, al momento la cottura passiva sembra dare buoni risultati con la cottura della pasta, come abbiamo spiegato in questo articolo, e tra l’altro il metodo è molto semplice. Basta infatti far bollire l'acqua, aggiungere il sale, buttare la pasta, mescolare e  aspettare che l'acqua torni a bollire; a questo punto si spegne il fuoco, si chiude il tutto con il coperchio e non si fa nient'altro che attendere il termine del tempo di cottura, magari aggiungendo un minuto, senza mai togliere il coperchio.

Semplice vero? ma quanto si può risparmiare con questo metodo di cottura? La risposta è stata data da Pastai italiani di Unione Italiana Food, che hanno calcolato un risparmio di energia e di emissioni di CO2 fino al 47 per cento. Tuttavia, secondo l'associazione, questo metodo è adottato solo da un italiano su 10. La buona notizia è che almeno l'abitudine di mettere sempre il coperchio è stata recepita meglio: nove italiani su dieci lo fanno. Un italiano su quattro poi si adopera anche per usare meno acqua, circa 700 millilitri ogni 100 grammi. anche questo fa risparmiare acqua ed energia.

Oltre che con la pasta e il riso, la cucina passiva si presta anche ad alcuni tipi di carne che richiedono tempi di cottura piuttosto lunghi a fiamma basso-media, o ancora alla cottura di alcuni tipi di cereale per portare in tavola zuppe e vellutate saporite e poco "dispendiose".

Come regolarsi con i tempi di cottura?

Regolarsi con i tempi di cottura non è complicato. In genere, gli alimenti che cuociono in 10-15 minuti, necessitano di 2 minuti di fuoco acceso e i restanti a fuoco spento con il coperchio; gli alimenti che cuociono in 15-25 minuti, necessitano di 6 minuti di fuoco acceso e i restanti a fuoco spento con il coperchio; gli alimenti che cuociono in 25-35 minuti, necessitano di 10 minuti di fuoco acceso e i restanti a fuoco spento con il coperchio; gli alimenti che cuociono in 35-50 minuti, necessitano di 16 minuti di fuoco acceso e i restanti a fuoco spento con il coperchio.

Alcuni consigli per la cottura passiva

È ormai chiaro che per la cottura passiva il coperchio è fondamentale e deve essere sempre utilizzato per evitare di disperdere il calore utile alla cottura, dal momento che con l'evaporazione dell'acqua se ne disperde moltissimo.

L'acqua deve essere sufficiente per portare a termine la cottura, senza esagerare, ma tenendo conto che 700 millilitri ogni 100 grammi di prodotto può essere un buon compromesso. Le pentole più appropriate per la cottura passiva sono quelle con il fondo spesso che rilasciano il calore gradualmente; da "abolire2 quelle in ghisa perché rilasciano troppo calore e il contenuto rischia di bruciarsi.