Non stiamo rispettando gli Accordi di Parigi: i risultati del primo processo di revisione degli impegni sul clima

A che punto siamo con l’Accordo di Parigi? Quali sono gli obiettivi mondiali da rispettare entro il 2030, 2035 e 2050? Arriva il primo aggiornamento di ”metà percorso”
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Mattia Giangaspero 12 Settembre 2023

Stiamo arrivando al punto di non saper più a chi credere. Chi dice il vero, chi il falso. Chi parla di passi in avanti verso un mondo più sostenibile, chi invece di un clima che sta collassando. Alla fine siamo certi di una cosa: vanno bene i buoni propositi, le belle scoperte, i piccoli passi in avanti da raccontare. Certo, tutto wow. Però a un certo punto bisogna fare il punto della situazione e quando si parla di crisi climatica, il punto della situazione è solo mondiale. Non esiste altra strada. Per questo motivo crediamo solamente a quanto stiamo per raccontare. Abbiamo tracciato una retta vita con l'Accordo di Parigi, ma non la stiamo percorrendo. Il mondo è completamente fuori strada e per rimettersi in carreggiata servono azioni tempestive, serie e decise, forse anche poco democratiche.

Questo è quanto apprendiamo dal primo Global Stockatake in merito al rispetto degli obiettivi sul riscaldamento globale. Si tratta del rapporto previsto dal Paris Agreement con cui si fa il punto dei progressi nel contrasto alla crisi climatica. Il report uscito l'8 settembre 2023 verrà considerato il punto di partenza per le tavole rotonde della Cop28 di Dubai.

Cosa serve per rispettare l’Accordo di Parigi?

Rispetto ai dati del 2019 bisognerebbe ridurre le emissioni del 43% entro il 2030 e del 60% entro il 2035 e non si può superare nel complesso l'emissione di 23,9 miliardi di tonnellate di CO2 prodotte. Nel Global Stockatake si racconta che:

 “Sono necessari molta più ambizione nell’azione e sostegno nell’attuazione di misure di mitigazione nazionali e nella definizione di obiettivi più ambiziosi negli NDC.”

Ora la domanda è solo una: come si fa ad emettere al massimo 23,9 miliardi di tonnellate di CO2 entro il 2035 ?

Torniamo al discorso iniziale in cui spiegavamo che l'unico modo è quello di prendere decisioni drastiche in tutti i campi, non solo in quello dell'energia. Meno deforestazione ed eliminazione totale di produzione dei combustibili fossili (non solo il carbone). Infatti nel report si indica che bisognerebbe arrivare, entro il 2035, a una riduzione minima del 67% e massima del 92% dell'utilizzo del carbone. Per il 2050 invece, le fonti pulite e low-carbon di elettricità devono rappresentare il 99% del mix globale. Le opzioni concrete per centrare questi obiettivi sono, per esempio la cattura di carbonio e l'eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili.

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