Oltre cento incendi hanno devastato il Canada in queste settimane e i fumi e le nube tossiche sono arrivate fino a New York. Adesso invece gli stessi fumi dal Canada stanno viaggiando verso la Norvegia, nonostante ci siano migliaia e migliaia di chilometri di distanza. Questo è quanto viene riferito dall'Istituto norvegese per la ricerca climatica ambientale, il Nilu. Viene precisato che si tratta di concentrazioni comunque molte deboli; di particelle di fumi misurate in particolare nella stazione di Birkenes, nel Sud del Paese nordeuropeo.
Le misurazioni variano in funzione dell'intensità dei fuochi, dell'orientamento dei venti e delle precipitazioni. "Non vediamo un picco serio o un aumento significativo, pertanto non vediamo alcun problema ambientale in Norvegia nè alcun serio rischio per la salute", ha aggiunto lo stesso Istituto.
In Canada le autorità di controllo provano ad arginare come possono questi incendi dovuti anche a una stagione che risulta non avere tanti precedenti nella storia del Paese. Circa 2.300 incendi boschivi sono stati censiti e finora 3,8 milioni di ettari sono andati in fumo. Una situazione critica che rappresenta una sfida logistica colossale e l'estate potrebbe aggravare ulteriormente la situazione poichè si preannuncia eccezionalmente calda e secca.
Stessa condizione in cui vive la Norvegia, precisamente il sud della Norvegia. Siccità estrema e poi da oltre due settimane non piove e le precipitazioni non sono previste per i prossimi giorni.
Tornando al Canada invece Michael Norton, del Dipartimento delle risorse naturali del Canada, ha affermato:
"La distribuzione degli incendi da costa a costa è insolita. In questo periodo dell'anno gli incendi di solito scoppiano solo su un lato del Paese alla volta, più spesso in Occidente".
Invece, Yan Boulanger, ricercatore del Ministero canadese delle risorse naturali e specialista in incendi boschivi ha spiegato che:
"Per ogni grado di aumento della temperatura nella foresta boreale, la dimensione degli incendi triplica".
Secondo i climatologi, il Canada si sta riscaldando più velocemente del resto del pianeta, tra 1,7 C e 3 C, rispetto a una media globale di +1,1 C dal periodo preindustriale. "Le risorse sono limitate. Non c'è dubbio che negli anni a venire dovremo pensare seriamente a come attrezzarci per affrontare questa nuova realtà. Affronteremo eventi meteorologici sempre più estremi", ha riconosciuto il premier canadese Justin Trudeau.