“O trasferiti o abbattuti”: sulla questione orsi in Trentino il presidente Fugatti non tiene conto delle alternative possibili

“L’obiettivo è quello di avere un numero equilibrato sul territorio. Se non ci saranno i trasferimenti il piano dovrà, giocoforza, prevedere gli abbattimenti” ha dichiarato Maurizio Fugatti in occasione della presentazione della Commissione tecnico-consultiva che dovrà occuparsi del problema. Ma sono anni che le associazioni animaliste illustrano tutte le alternative possibili e mai attuate.
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Giulia Dallagiovanna 20 Giugno 2023

O trasferimenti o abbattimenti. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, mostra di nuovo il pugno di ferro, convinto che sia la soluzione migliore al problema della convivenza con gli orsi. Solo venerdì scorso è stato scoperto il terzo plantigrado morto nel giro di due mesi, tanto che le associazioni animaliste avanzano accuse di bracconaggio. Se fosse vero, potrebbe significare che l'atteggiamento delle autorità autorizzi in qualche modo alcuni cittadini a risolvere la questione come meglio credono. Eppure le alternative esistono, da anni. Semplicemente, nessuno le ha messe in pratica.

"Stiamo procedendo su due percorsi, uno stabilito al Ministero sul tema dei trasferimenti, con il lavoro diplomatico del governo per il trasferimento dei soggetti in eccesso. Non sarà facile, nonostante le strumentalizzazioni del fronte animalista su questo tema. Il governo, con i ministeri dell’Ambiente e degli Esteri sta facendo un grande lavoro diplomatico", ha dichiarato Fugatti in un video diffuso sui social.

Il presidente è intervenuto durante la presentazione della Commissione tecnica consultiva che definirà i contenuti di un Piano di gestione autonomo dell’orso in Trentino. Faranno parte di questa Commissione il dirigente del Servizio foreste della della Provincia, Giovanni Giovannini, il sostituto dirigente del Servizio faunistico, Sergio Tonolli, dal professore ordinario di zoologia del Dipartimento di biologia e biotecnologie all'Università La Sapienza di Roma, Luigi Boitani, e l'esperto di grandi carnivori e membro della Large carnivore initiative for Europe (Lcie), lo sloveno Rok Cerne. Per conto del Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica, sarà invece presente Marco Visconti, commissario di Roma Natura, l'ente regionale per la gestione delle aree naturali protette nella Capitale, ed esperto scientifico proprio di grandi carnivori.

"Dobbiamo lavorare per il piano di gestione trentino dei grandi carnivori; in questo caso parliamo di orsi – ha proseguito Fugatti. – L’obiettivo è quello di avere un numero equilibrato sul territorio. Se non ci saranno i trasferimenti il piano dovrà, giocoforza, prevedere gli abbattimenti. Non ci sono soluzioni alternative".

Sembra quasi un clima di guerra quello che si respira dopo queste dichiarazioni, ma in realtà le alternative esistono: le associazioni ambientaliste e animaliste le hanno già illustrate. Basti pensare al trasferimento di JJ4 in un Santuario-Rifugio della Romania, che si è già dichiarato pronto ad accogliere l'orsa e attende solo il via libera proprio dal presidente della Provincia autonoma. La LAV ha inoltre ricordato che non sono stati attuati tutti quegli interventi di educazione della cittadinanza alla presenza degli orsi, previsti già a suo tempo da progetto Life Ursus. Servono inoltre cassonetti dei rifiuti anti-sfondamento, in modo che gli animali non si abituino a trovare cibo nei pressi dei centri abitati, infine l'uso dello spray al peperoncino a distanza, come già viene fatto in Canada.

Insomma, tra il traferimento e l'abbattimento, c'è molto di più. Basta avere la voglia di lavorarci.