Oggi inizia la Cop28, ecco i 3 obiettivi che dobbiamo centrare

Oggi 30 novembre 2023 inizia la COP28 di Dubai, le due settimane di Conferenza delle parti delle Nazioni Unite dedicata al clima in cui, tutti noi ci aspettiamo che vengano prese delle decisioni definitive su alcuni temi. Non si può più aspettare. Vediamo allora di cosa si parlerà fino al 12 dicembre 2023.
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Mattia Giangaspero 30 Novembre 2023

Oggi 30 novembre 2023 inizia la Cop28 di Dubai, la ventottesima edizione della Conferenza delle parti delle Nazioni Unite dedicata al clima. Quest'anno il summit globale sul come affrontare la crisi climatica è presieduto da Sultan Al Jaber, ministro dell'Industria e e delle Tecnologie Avanzate (MoIAT) degli Emirati, che ha ricoperto per due mandati il ruolo di Inviato Speciale per i Cambiamenti Climatici del Paese.

I temi di cui gli inviati speciali per il clima, i ministri dell'ambiente e i presidenti di tutti i governi dei singoli Paesi, dovranno parlare sono tantissimi, ma tutti gli argomenti hanno come riferimento un documento fondamentale: l'ultimo report annuale dell'IPCC sull'aumento delle temperature che, ricordiamo, devono rimanere entro la soglia del +1.5 °C di riscaldamento globale. Gli obiettivi invece da centrare dopo le due settimane di COP che, quindi si concluderà il 12 dicembre 2023, sono 3.

Il Fondo Loss and Damage

Gli Stati meno sviluppati del mondo si sono riuniti sotto la bandiera del Cairo lo scorso anno, durante la Cop27 quindi, per chiedere ai Paesi più ricchi di non venir meno agli accordi di Parigi nel 2015. Infatti secondo l'Accordo sul clima le Nazioni più sviluppate dovrebbero coprire le perdite e i danni del riscaldamento globale.

Si parla da tempo di un fondo da 100 miliardi di dollari all'anno, volto alla decarbonizzazione e all'adattamento dovuto agli effetti del cambiamento climatico. Questo fondo sarebbe la base d'appoggio per rendere ufficiale il sistema loss and damage.

Oltre al fondo, dal nome appunto "Loss and Damage", la proposta dei Paesi più poveri è un sistema di tassazione per le emissioni di anidride carbonica, i viaggi aerei, il carburante delle navi, l'estrazione di combustibili fossili e in generale per le transazione finanziarie.

Quella di ragionare in termini di "loss and damage" è una battaglia che i Paesi dell'Alleanze dei piccoli Stati Insulari portano avanti da decenni- A portare avanti le istanze dei MaPa, i "most affected people and areas" (ovvero i Paesi e le comunità che sono vittime degli effetti della crisi climatica) è stato proprio l'Egitto, lo Stato che ha ospitato la Cop27 l'anno scorso.

Questo meccanismo adesso sembra che sia molto vicino per essere approvato, ma manca ancora un accordo definitivo sul sistema economico del fondo stesso. Chi deve mettere le risorse? Sicuramente i Paesi più sviluppati, però c'è un problema: la Cina risulta ancora come Paese in via di sviluppo e invece tutti gli altri grandi leader mondiali vorrebbero che pagasse anche il Paese del dragone. La posizione Europea sostiene che dovrebbe contribuire al fondo ogni stato che è in condizioni di farlo. Sul versante opposto, i paesi in via di sviluppo fanno valere la responsabilità storica dei paesi avanzati nell’aver alimentato la crisi climatica.

Il nodo combustibili fossili

E adesso arriviamo proprio alla questione Cina. L'incontro tra i presidenti di Cina e Stati Uniti, Xi Jinping e Joe Biden, delle scorse settimane, dopo anni di tensioni, ha aperto uno spiraglio per chi crede nella cooperazione tra i due giganti, che sono anche quelli che inquinano di più a livello globale. Durante l'incontro tenutosi si è parlato della riduzione e successiva eliminazione di le fonti fossili. Adesso durante la COP28 invece bisogna capire cosa si riuscirà a mettere in piedi a riguardo.

Il primo resoconto mondiale sugli Accordo di Parigi del 2015

Durante la Cop28 verrà presentato il primo Global Stocktake (GST) attraverso il quale sarà possibile avere un quadro chiaro della situazione climatica globale. E ricordiamo che di recente il satellite europeo Copernicus ha riportato come tutto il mondo è molto vicino alla soglia del +1.5 °C, ma con 27 anni d'anticipo rispetto agli obiettivi prefissati (2050). Infatti la media globale e sul +1.3 °C e inoltre ci sono stati anche alcuni mesi, come settembre e ottobre dove il Pianeta ha superato di qualche decimo di grado la stessa soglia stabilita con gli Accordi di Parigi. Dopo la Cop28 riuscire a ottenere il primo Global Stocktake  sarà fondamentale per tutti gli Stati e Governi cosicché si possa modificare, implementare e migliorare la strategia iniziata nell'ormai 2015 sulla riduzione delle emissioni.