Ogni azione su Internet ha un peso sull’ambiente: i consigli dello Spazzino Digitale per ridurre i “rifiuti invisibili”

Quanto inquina un video in background che neanche ci interessa? E tutte quelle email archiviate finite nel dimenticatoio? In occasione della SERR, UniToGO – UniTo Green Office ha lanciato una campagna rivolta alla comunità universitaria (ma non solo) per un uso più consapevole ed efficiente dei mezzi informatici, suggerendo una serie di accorgimenti facilissimi da mettere in pratica.
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Federico Turrisi 28 Novembre 2020

Sul fatto che Internet sia uno strumento ormai imprescindibile ormai ci sono pochi dubbi. E ciò è ancora più chiaro nella mente di tutti, soprattutto in questa fase di pandemia: vedi le diverse categorie di lavoratori che sono passati in modalità smartworking, vedi i professori e gli studenti alle prese con la didattica a distanza.

Molto spesso non ce ne rendiamo conto, ma ogni azione che svolgiamo sul web ha un costo per l'ambiente. Dietro a ogni video che guardiamo, a ogni email che inviamo o riceviamo, a ogni foto cha archiviamo, a ogni ricerca su Google che facciamo, ci sono infatti infrastrutture che consumano moltissima energia. Pensa solo a quegli enormi server dentro ai data center che processano dati in continuazione e che vanno raffreddati costantemente per evitare malfunzionamenti.

Ognuno di noi può dare il suo contributo per limitare i consumi energetici che stanno dietro all'uso di Internet seguendo dei piccoli accorgimenti. È su questo assunto che si basa la campagna di sensibilizzazione e la call to action "Spazzino Digitale" lanciata da UniToGO (acronimo che sta per UniTo Green Office), la struttura di coordinamento e progetto sulle politiche di sostenibilità ambientale dell’università di Torino.

L'iniziativa risponde alla tematica scelta per l'edizione di quest'anno della SERR, la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (che si concluderà domani 29 novembre), ovvero i rifiuti invisibili, ed è rivolta in particolare alla comunità universitaria. Ma tutti possono parteciparvi: basta fare un controllo sui mega/gigabyte occupati nel tuo dispositivo, nello spazio cloud e nell'archivio mail, seguire i suggerimenti di pulizia dello Spazzino Digitale – fra poco li vedremo -, confrontare il prima e il dopo, e far sapere i risultati ottenuti compilando il form sul sito della campagna.

"In sostanza, Spazzino Digitale è un invito a riflettere sul fatto che ogni piccola azione quotidiana, da una ricerca su un motore di ricerca alla riproduzione dei video, ha effettivamente un peso, misurabile in grammi/chilogrammi/tonnellate di CO2 equivalente", sottolinea Silvia Mollo, borsista del gruppo di lavoro sui rifiuti dell'università di Torino, che si riferisce qui a quella che tecnicamente viene chiamata impronta di carbonio. "Abbiamo deciso di veicolare i messaggi in maniera informale, anche con l’uso di meme. Durante questa settimana, la campagna è stata scandita da delle uscite quotidiane, suddivise per area tematica, sulla pagina Facebook dell'evento. In ogni post sono presenti sia una parte informativa sia una serie di consigli pratici". Quali sono? Diamoci una rapida occhiata.

Qualche dritta per "fare pulizia"

Partiamo dalla gestione delle email. Quanti messaggi arrivano alla settimana sulla tua casella provenienti da varie newsletter a cui ti sei iscritto anni fa e di cui adesso non ti importa più niente? Ecco, regola numero uno: disiscriversi dalle newsletter che non segui più. Inoltre, quando puoi, anziché appesantire il messaggio con un allegato (un documento di Word, un file Pdf, un'immagine eccetera) invia un link o comunque comprimi i file da inviare.

Sapevi poi che ogni ricerca online emette da 0,2 a 7 grammi di CO2 equivalente? Ora che lo sai, puoi evitare di effettuare ricerche inutili su Google, puoi aggiungere i siti che consulti più spesso tra i preferiti e, se lo conosci, puoi inserire l’Url di una pagina web direttamente nella casella in alto anziché passare dal motore di ricerca.

Altro punto dolente è lo storage sui nostri dispositivi elettronici e sui nostri account, che quasi sempre sono collegati a dei servizi di cloud. Chi non conserva sul proprio smartphone centinaia, se non migliaia, di fotografie? Magari ce ne sono dieci che ritraggono uno stesso soggetto, e una è più sfuocata, in un'altra si vede il dito sopra l'obiettivo. Eliminiamole! Allo stesso modo, liberiamoci delle app che non utilizziamo. Sono tutti megabyte di memoria inutili.

Tuttavia, è il traffico dati legato a streaming e video ad avere l'impatto più pesante in termini di impronta di carbonio. Certo, il suggerimento di abbassare la risoluzione è poco praticabile, dal momento che, come si usa dire, anche l'occhio vuole la sua parte. Se però stai utilizzando YouTube per ascoltare musica e il filmato consiste magari solo nell'immagine di una copertina di un album, allora puoi anche pensare di abbassare la qualità di riproduzione senza condizionare la tua fruizione del video. Un altro espediente che puoi adottare è, per esempio, la disattivazione dell'autoplay, ovvero della riproduzione automatica dei video sulle piattaforme social e anche su diverse pagine web.

Sono tutti piccoli gesti, che però portano a un risparmio effettivo. E la lista dei consigli da seguire potrebbe proseguire ancora. "Il punto fondamentale è trovare un punto di equilibrio tra le proprie esigenze e l’impatto che ha l’utilizzo stesso del mezzo informatico", ricorda Micol Maggiolini, project manager del Green Office dell'Università di Torino. "Più che all'attenzione agli sprechi, vogliamo porre l'accento sull’efficienza, e quindi a come utilizziamo i diversi dispositivi. Usiamo gli strumenti digitali ogni giorno: allora facciamolo consapevolmente, magari condividendo con gli altri le buone pratiche. Il nostro lavoro come Green Office dell’Università di Torino si sviluppa proprio su queste tre direttrici: conoscere, coinvolgere, cambiare", ribadisce l'altra project manager di UniToGO Nadia Tecco. Per utilizzare tutti gli strumenti che Internet ci mette a disposizione senza sentirsi in colpa in fondo basta poco. Bisogna solo sconfiggere il peggiore nemico: la pigrizia.