Quando esci di casa, probabilmente non ti capita spesso di pensare a quante particelle nocive tu stia assimilando ad ogni respiro che fai. L’inquinamento atmosferico, infatti, è un problema che ci coinvolge tutti ma, non essendo visibile nell’immediato, tendiamo a dimenticarcene. Rischiando però di compromettere la nostra salute.
Per capire meglio i livelli di inquinamento in cui le persone, soprattutto quelle che abitano i centri molto trafficati, possono imbattersi anche compiendo un percorso tanto semplice quanto necessario come quello per andare da casa a scuola, l’associazione Cittadini per l’Aria ha deciso di agire attraverso l’arma più potente a disposizione. I dati.
E l’ha fatto utilizzando l’esperienza di chi, quell’aria inquinata, la respira tutti i giorni e potrebbe subirne le conseguenze più di altri. Una bambina di prima elementare. Si chiama Lea, abita a Milano e in compagnia di sua mamma Ludovica ogni mattina percorre a piedi la strada che la separa dalla sua scuola elementare. Ieri mattina, al loro percorso si sono aggiunti alcuni curiosi compagni. Lungo il tragitto, infatti, Ludovica ha indossato un analizzatore di particolato in grado di monitorare in tempo reale (o meglio, ogni sei secondi) il livello degli inquinanti presenti in atmosfera ad altezza bambino. A seguirle, computer alla mano, Maria Grazia Perrone, tecnica dell’azienda che ha progettato l’analizzatore, XEarPro ed Elisabetta Reyneri, di Cittadini per l’Aria.
Le tre donne e la piccola Lea hanno percorso assieme la strada fino ad arrivare alla scuola elementare, un edificio che si affaccia su una strada molto trafficata in cui, complice la presenza delle strisce pedonali, le auto stanno spesso ferme con il motore acceso. In quel punto, il livello di inquinanti misurato dallo strumento, ha avuto un bel picco.
Una scoperta di certo non nuova, ma sempre preoccupante, che non lascia scampo a interpretazioni. Una situazione, quella monitorata, che dovrebbe essere contrastata al più presto per impedire problemi di salute anche gravi a futuri cittadini che non possono respirare l’aria che meritano.