Dieta paleontologica (o paleodieta): mangiare come gli uomini della preistoria fa davvero bene al tuo corpo?

La dieta paleontologica, chiamata anche paleodieta, è stata inventata da un nutrizionista americano basandosi sulle abitudini alimentari degli uomini del Paleolitico: niente cibi derivati dall’allevamento o dall’agricoltura ma solo ciò che si può ottenere dalla caccia e dal raccolto. Quindi niente pane, pasta o latte e sì invece a carne, pesce, frutta e verdura. Secondo molti questo regime alimentare aiuterebbe a dimagrire ma rischia di essere poco equilibrato e privo di tutti i nutrienti necessari al tuo organismo.
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Kevin Ben Alì Zinati 22 Luglio 2020
* ultima modifica il 22/02/2021

Per spiegarti cos’è la dieta paleontologica, che potresti aver sentito chiamare anche paleodieta o semplicemente con l'abbreviativo dieta paleo, provo a stuzzicarti la memoria. Quante volte, di fronte al tuo rifiuto di finire ciò che avevi nel piatto, ti è capitato di sentire i tuoi nonni rammaricarsi dello spreco perché no, ai loro tempi non potevano permettersi tutta quella ricchezza sulla tavola? Se a quel punto ti sei chiesto di che cosa fosse fatta dunque la loro alimentazione, allora hai fatto lo stesso ragionamento retrospettivo di Loren Cordain, un nutrizionista americano che ha “inventato” la paleodieta, ovvero un regime alimentare basato sostanzialmente su ciò di cui, ai loro tempi (2,5 milioni di anni fa), si nutrivano gli uomini del Paleolitico.

Si tratta di un ritorno a un’alimentazione fatta di carne, pesce, bacche, frutta e verdura, di tutto ciò che i nostri antenati, insomma, riuscivano a procurarsi cacciando e raccogliendo, senza quindi far ricorso all’agricoltura o all’allevamento. Accanto al fascino di una dieta dal sapore ancestrale e alle potenziali proprietà benefiche che ne deriverebbero, come l’effetto dimagrante, serve comunque molta prudenza sulla presunta affidabilità e molta attenzione alle controindicazioni di quella che oggi è comunemente intesa come dieta paleontologica.

Dieta paleontologica

Cos’è

Nutrirsi degli stessi alimenti utilizzati dagli uomini del Paleolitico. È questa la base della dieta paleontologica o paleodieta, un regime alimentare inventato da Loren Cordain, un nutrizionista statunitense dell'Università del Colorado. Secondo questa dieta, puoi mangiare soltanto prodotti offerti naturalmente dall’ambiente che ti circonda, quindi frutta, verdura, semi, carne e pesce. Sono da evitare dunque tutti quei cibi derivati dall’agricoltura e dall’allevamento o da processi di lavorazione e raffinazione: quindi, per esempio, niente cereali o latte e affini.

Seguire la paleodieta non implica solo mangiare in modo diverso, ma significa anche aderire a uno stile di vita “ancestrale”, basato molto sull’attività fisica e il movimento: d'altronde, il significato letterale di paleontologia è "studio dell'essere antico", ecco perché al di là dei cibi concessi o meno questo regime alimentare parte proprio dalla considerazione che i nostri antenati non erano popolazioni sedentarie ma nomadi, abituate quindi a spostarsi, a piedi, per diversi chilometri ogni giorno.

Cosa mangiare

Per seguire la dieta paleontologica devi basare la tua alimentazione su particolari categorie di cibi:

  • carne
  • pesce
  • crostacei 
  • frutta
  • verdura
  • semi 
  • bacche

In sostanza si tratta di un’alimentazione con una forte componente proteica di origine animale e di fibre ma con una minor quantità di carboidrati, legati solo alla frutta e alla verdura.

Cibi da evitare

Nella paleodieta sono da escludere, come di dicevo, tutti gli alimenti legati alle attività di allevamento o di agricoltura, oppure tutti i prodotti derivati dai processi di raffinazione. Quindi:

  • pasta
  • pane
  • biscotti
  • fette biscottate
  • riso
  • cereali
  • legumi 
  • latte e latticini
  • burro
  • sale e zucchero
  • oli raffinati
  • birra e altri alcolici

Sono da evitare, ovviamente, anche tutti i tipi di cibo industriale, i dolcificanti e anche il caffè.

Benefici

Secondo il suo ideatore, il dottor Loren Cordain, la paleodieta sarebbe un regime alimentare ricco di benefici. Tra tutti, il nutrizionista ha sottolineato l’effetto dimagrante determinato dall’assunzione di cibi con uno scarso apporto calorico. Inoltre, la dieta paleontologica avrebbe importanti proprietà antiossidanti e depurative e grazie all’utilizzo esclusivo di carne e pesce non da allevamento, garantirebbe anche alte concentrazioni di grassi omega-3, essenziali per il benessere dell’organismo e quasi del tutto assenti nelle carni di animali allevati a mangime. L’assenza di alimenti trasformati potrebbe essere poi molto utile se dovessi soffrire di malattie infiammatorie croniche come il morbo di Crohn o la rettocolite ulcerosa mentre l’esclusione di cibi più glucidici come i cereali aiuterebbe a salvaguardare la glicemia nel sangue e quindi a prevenire patologie come il diabete.

Controindicazioni

Come ti accennavo all’inizio, la paleodieta porta con sé anche diverse controindicazioni. Come il fatto che, sebbene possa sembrare verosimile, un regime alimentare basato soltanto su carne, pesce, frutta e verdura e alimenti non legati all’agricoltura e all’allevamento non rappresenta con certezza l’alimentazione dell’uomo del Paleolitico. Il quale, appunto, era solito spostarsi in zone e climi diversi caratterizzati da piante e animali differenti.

Anche secondo uno studio pubblicato su Nature Communications, ciò che oggi definiamo paleodieta non corrisponderebbe alla dieta reale degli antichi. Un gruppo di ricercatori, infatti, avrebbe osservato le abitudini alimentari di una piccola comunità della Tanzania che, ancora oggi, vive in condizioni molto simili a quelle del Paleolitico, che si nutre quindi solo con ciò che i suoi membri riescono a recuperare con caccia e raccolto. Ebbene, questa comunità si nutrirebbe principalmente di carne, miele, tuberi, bacche, semi e frutti del baobab, ingredienti dunque diversi rispetto alla oggi famosa dieta paleolitica.

Devi considerare, inoltre, che la paleodieta esclude i legumi o i latticini, comportando così un’alimentazione carente di calcio, magnesio e vitamina D. In più, sarebbe un regime alimentare iperproteico che potrebbe avere conseguenze negative sulla salute dei tuoi reni. Con solo proteine derivate da fonti animali, inoltre, potresti raggiungere in fretta i livelli massimi di colesterolo giornalieri e, inoltre, un alto consumo di carne rossa aumenterebbe il rischio di incorrere in un cancro al colon-retto.

In sostanza, la paleodieta rischia di essere un‘alimentazione poco equilibrata. Per questo prima di decidere se seguirla o meno è fondamentale il parere di un nutrizionista o di un esperto che sappia indirizzarti verso un percorso alimentare pensato su misura per il tuo corpo e le tue esigenze.

Fonti | Fondazione Veronesi 

(Modificato da Alessandro Bai il 22-2-21)

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