Parliamo con il ricercatore italiano che ha inventato ”ORSA”, l’algoritmo in grado di tracciare i livelli di inquinamento

Sarà in grado di identificare in modo più specifico quali sono le cause dell’inquinamento dell’aria e non solo a livello nazionale, ma anche a livello locale. Sarà messo a disposizione di tutte le Arpa presenti sul territorio e la prima ad averlo già usato è stata Arpa Piemonte.
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Mattia Giangaspero 27 Maggio 2024
Intervista a Dott. Gino Briganti Ricercatore del Laboratorio ENEA di Inquinamento atmosferico, primo autore di ORSA

L'Enea, l'istituto nazionale di ricerca scientifica e ambientale ha sviluppato un algoritmo che sarà in grado di tracciare l’inquinamento dell’aria per settore ed area geografica. Si chiama ORSA (On line Reactive Source Apportionment) e grazie a esso sarà immediato poter identificare la provenienza per settore e area geografica delle emissioni inquinanti, tenendo traccia dell’origine anche durante le trasformazioni chimico-fisiche in atmosfera.

Abbiamo direttamente sentito l'inventore dell'algoritmo anche per capire a cosa potrebbe servire nei piani politici sull'ambiente che riguardano città e regioni e quindi indirettamente anche tutti i cittadini che le vivono e respirano aria inquinata.

Dottor Briganti, ORSA sarà a disposizione anche degli assessorati all'ambiente nelle città metropolitane e/o nelle singole Regioni? 

ORSA è un modulo specifico di “source apportionment”, sviluppato in collaborazione da Arianet S.r.l. ed ENEA e finanziato dal Ministero dell’Ambiente, ed è integrato nel codice di calcolo per la valutazione della qualità dell’aria FARM, a partire dalla versione 5.

FARM è il cuore del sistema modellistico “MINNI”, impiegato nella negoziazione internazionale sui temi dell’Inquinamento atmosferico. È anche il modello mediante il quale ENEA esegue giornalmente le previsioni della qualità dell’aria a livello nazionale  MINNI fa ufficialmente parte del consorzio UE Copernicus dal 2022, insieme ad altri gruppi di ricerca europei leader nello sviluppo di modelli numerici per la qualità dell'aria.

Il codice FARM è a disposizione delle amministrazioni ed è già largamente diffuso tra le agenzie regionali per la protezione dell’ambiente.

Essendo il sistema FARM-ORSA uno strumento che richiede conoscenze specialistiche, deve essere gestito da personale con specifico profilo scientifico. Richiede, inoltre, una potenza di calcolo piuttosto importante.

Potrebbe servire anche per delineare programmi politici in merito alla riduzione di PM10 NO2 e PM 2.5 nelle città? 

Sì, lo scopo è proprio quello di valutare le attività che alterano maggiormente la qualità dell’aria, ma non è adatto ad applicazioni di microscala (“street canyon” urbani, ecc.).

La valutazione è eseguita in un quadro emissivo completo. Poiché l’atmosfera è un sistema complesso, non lineare, se uno specifico settore incide, ad es., per il 20% sul PM10, non è detto che, abbattendone le emissioni, si riducano anche le concentrazioni di PM10 in aria del 20%. Una volta individuate le attività più impattanti, bisognerà pertanto passare ad un metodo di calcolo diverso, detto di “brute force”, che prevede un vero abbattimento delle emissioni, per ottenere la risposta finale.

Specifico, inoltre, che la valutazione dell’impatto può essere eseguita per tipo di settore emissivo, ma anche per regione geografica: possono ad esempio essere valutati gli impatti dell’estero sull’Italia o viceversa.

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I cittadini possono utilizzarlo e se si potrebbe essere considerata come una prova da portare all'interno delle cause, tipo procedure di infrazione o danni di salute derivati dall'inquinamento?

Assolutamente no. Come accennavo ai punti precedenti, il modello è orientato alla ricerca scientifica ed è in grado di fornire solo indicazioni su chi inquina e approssimativamente quanto. Non ha quindi alcuna validità giuridica. Inoltre, data la complessità di utilizzo, sarebbe anche impensabile un suo uso a tali scopi.

Fonte | Enea