Parte la “Carovana dei ghiacciai” per ricordarci gli effetti del cambiamento climatico sulle nostre montagne

L’iniziativa, realizzata da Legambiente in collaborazione con il Comitato Glaciologico Italiano, prende il via oggi 17 agosto e durerà fino al 4 settembre toccando sei tappe e dieci ghiacciai. L’obiettivo non è solo monitorare lo stato di salute dei ghiacciai alpini (che sono in grande sofferenza) ma piuttosto ricordare l’urgenza di affrontare con misure più ambiziose l’attuale emergenza climatica.
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Federico Turrisi 17 Agosto 2020

Purtroppo per i ghiacciai delle Alpi non ci sono molte speranze ormai. Sono loro le prime vittime del riscaldamento globale. Negli ultimi decenni la loro ritirata ha subito una costante accelerazione a causa dell'aumento delle temperature medie (dal 1850 ad oggi l'ambiente glaciale alpino si è riscaldato di 2 gradi centigradi, circa il doppio rispetto alla media globale). Stando ai dati del Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani realizzato dall'Università Statale di Milano, dagli anni Sessanta all'inizio del XXI secolo la loro superficie glaciale si è ridotta del 30%. Solo i ghiacciai delle Alpi centrali hanno perso negli ultimi 25 anni oltre 2000 miliardi di litri d'acqua dolce, una quantità pari a quattro volte il lago Trasimeno.

Per questo motivo Legambiente ha lanciato la prima edizione della "Carovana dei ghiacciai", campagna realizzata con il supporto scientifico del Comitato Glaciologico Italiano: un viaggio lungo le nostre Alpi da ovest a est attraverso sei tappe e dieci ghiacciai, ossia quello del Miage in Valle d’Aosta (17-18 agosto), quattro ghiacciai del Monte Rosa in Piemonte (dal 19 al 22 agosto), i ghiacciai Forni e Sforzellina in Lombardia (dal 23 al 26 agosto), quello della Marmolada in Veneto-Trentino Alto Adige (da 27 al 29 agosto), quello di Fradusta in Trentino Alto Adige (dal 30 agosto al 1 settembre), e infine il ghiacciaio del Montasio occidentale in Friuli Venezia Giulia (dal 2 al 4 settembre).

Nel corso di ogni tappa, Legambiente insieme agli esperti Comitato Glaciologico Italiano effettuerà dei monitoraggi ad alta quota per osservare le variazioni storiche dei ghiacciai e per studiare le trasformazioni glaciali. Inoltre, di volta in volta sono previsti incontri, mostre, escursioni per conoscere il territorio montano e per ogni tappa verrà organizzato un “saluto al ghiacciaio”, cioè una sorta di momento di raccoglimento quasi come se fosse un rito funebre. Per partecipare agli eventi occorre prenotarsi per tempo sul sito della campagna. Sarà l'occasione per riflettere non solo sulle drammatiche conseguenze del riscaldamento globale per l'ambiente montano, ma anche sulla necessità di prendere misure immediate e incisive per fronteggiare l'emergenza climatica, in accordo con quanto è stato stabilito dall'Accordo di Parigi del 2015.

"I ghiacciai sono degli indicatori sensibilissimi del cambiamento climatico in atto e sono il primo campanello di allarme di un problema, quello dell’emergenza climatica, che ha una portata internazionale e che deve essere affrontato in maniera sinergica dagli stati di tutto il mondo e con politiche di mitigazione di adattamento al clima", afferma Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente. "Le immagini dei giorni scorsi del ghiacciaio di Planpincieux in Val Ferret, a rischio crollo e per questo costantemente monitorato, dimostrano ancora una volta e concretamente la portata di questo problema che mette peraltro in pericolo le comunità locali e l’intero habitat".