Pensione di invalidità 2025: importi minimi, requisiti e novità introdotte dalla Corte Costituzionale

Pensione di invalidità 2025: novità sugli importi minimi, requisiti per la domanda e decisione della Corte Costituzionale. Ecco come funziona e chi ne ha diritto.
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Redazione 12 Agosto 2025

La pensione di invalidità (o pensione di inabilità) è una prestazione assistenziale erogata dall’INPS per 13 mensilità. Al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, l’assegno viene trasformato automaticamente in assegno sociale sostitutivo.

La domanda per il riconoscimento dell’invalidità civile si presenta solo online sul portale INPS, allegando la documentazione sanitaria. Il certificato medico deve essere compilato e inviato telematicamente da un medico certificatore tramite apposita modulistica.

Tipologie di prestazioni legate all’invalidità

La pensione di invalidità può comprendere:

  • Pensione di inabilità: per invalidi civili totali.
  • Pensione di invalidità civile: per invalidità tra il 74% e il 99%.
  • Indennità di accompagnamento: per chi non è autosufficiente a causa di gravi limitazioni fisiche o psichiche.
  • Indennità di frequenza: destinata a minori con difficoltà di inserimento scolastico e sociale.

Importo minimo: la novità del 2025

Con la sentenza n. 94/2025, la Corte Costituzionale ha stabilito che l’assegno di invalidità non potrà scendere sotto i 603 euro al mese, anche per i lavoratori che hanno iniziato a versare contributi dopo il 1° gennaio 1996 (calcolo contributivo puro).

Per chi è nel sistema retributivo o misto, l’integrazione al minimo (603,40 € nel 2025) era già prevista.

Decisione della Consulta e impatto

In precedenza, con il sistema contributivo, l’assegno era calcolato solo sui contributi versati, senza possibilità di integrazione. Ora, anche per questi lavoratori, l’importo sarà almeno pari al minimo vitale. La misura non ha effetto retroattivo.

L’INPS aveva segnalato il rischio di un impatto rilevante sui conti pubblici, legato soprattutto agli arretrati. Tuttavia, la Consulta ha chiarito che la norma riguarda solo gli assegni diretti, escludendo quelli di reversibilità, e ha rimandato al legislatore la copertura finanziaria.

Decorrenza dell’assegno

L’assegno di invalidità decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda, se tutti i requisiti amministrativi e sanitari sono soddisfatti. Viene erogato in misura ridotta se il beneficiario svolge attività lavorativa e si trasforma automaticamente in pensione di vecchiaia al raggiungimento dell’età pensionabile.

Chi può richiederlo

Può fare domanda chi:

  • Ha ridotto la capacità lavorativa a meno di un terzo per infermità o difetto fisico/mentale.
  • Ha maturato almeno 5 anni di contribuzione e 260 settimane di contributi negli ultimi 5 anni.
  • La richiesta, con certificazione medica, si presenta online sul sito INPS, tramite contact center o con l’assistenza di patronati e intermediari autorizzati.

Assegni minimi e futuri pensionati contributivi

Attualmente chi percepisce una pensione sotto una certa soglia riceve un’integrazione fino al minimo vitale. Per gli assunti dopo il 1996 questa integrazione non era prevista, esponendo i futuri pensionati a importi molto bassi se i contributi versati non sono sufficienti.

Negli anni si è parlato di una pensione di garanzia per i giovani, ma resta il problema della sostenibilità economica.