Perché i Gatti Neri Portano Sfortuna? Origine di una Superstizione Antica

Da dove nasce la credenza che i gatti neri portino sfortuna? Scopri l’origine di questa superstizione, tra storia, miti e false credenze ancora vive oggi.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Redazione Video Ohga 17 Maggio 2025

I gatti neri da secoli dividono l’opinione pubblica: per alcuni sono simboli di mistero e fascino, per altri portatori di sfortuna. Ancora oggi, capita che attraversare la strada davanti a un gatto nero venga visto come un cattivo presagio. Ma perché esiste questa superstizione? E da dove arriva davvero?

In realtà, l’idea che i gatti neri portino sfortuna è una costruzione culturale, nata in contesti storici specifici e alimentata da paure, religione e ignoranza. Vediamo insieme come si è formata questa credenza e perché, oggi più che mai, andrebbe superata.

Le radici nel Medioevo: tra streghe e superstizione

L’associazione tra gatti neri e sfortuna risale soprattutto al Medioevo, un periodo in cui il buio, l’incomprensibile e il diverso erano spesso temuti. In quell’epoca, il colore nero veniva associato al male e al peccato, mentre la figura del gatto — già di per sé schiva e indipendente — cominciò a essere vista con sospetto.

Ma è con la caccia alle streghe che questa paura si fa sistematica. Si credeva che le streghe potessero trasformarsi in gatti neri per spiare, colpire o sfuggire alla cattura. Alcune leggende dicevano addirittura che il diavolo si presentasse sotto forma di un gatto nero. Da qui nasce il collegamento diretto tra il felino e la sfortuna.

La colpa dell’Inquisizione… e delle superstizioni popolari

Durante l’Inquisizione, qualunque comportamento fuori dalla norma veniva etichettato come opera del demonio. I gatti neri, spesso randagi e notturni, divennero bersagli facili di accuse infondate. Venivano bruciati vivi in piazza o uccisi insieme alle “streghe”, come simboli di corruzione e maleficio.

Questa narrativa si è poi trasmessa nei secoli attraverso le credenze popolari, alimentata anche da racconti, proverbi e gesti scaramantici. In molte culture, vedere un gatto nero significava “cattivo presagio”, soprattutto se incrociava la strada davanti a una persona.

Non ovunque sono portatori di sfortuna

È interessante notare che non in tutte le culture i gatti neri sono visti negativamente. In Scozia e Irlanda, ad esempio, si crede che un gatto nero che si siede sulla porta porti fortuna e prosperità. Anche in Giappone, il gatto nero è spesso associato alla protezione dal male e alla buona sorte per le donne single.

Questo dimostra come la superstizione sia un prodotto culturale, non una verità assoluta. E come il significato attribuito a un simbolo possa cambiare radicalmente a seconda del contesto.

I gatti neri oggi: tra pregiudizio e riabilitazione

Nonostante il progresso e l’accesso all’informazione, ancora oggi i gatti neri faticano ad essere adottati nei rifugi. Spesso vengono scartati perché considerati meno “fotogenici” o perché legati alla superstizione della sfortuna.

Per fortuna, negli ultimi anni molte campagne di sensibilizzazione stanno cercando di riabilitare l’immagine dei gatti neri, promuovendo adozioni consapevoli e abbattendo pregiudizi infondati. Il loro fascino misterioso, la bellezza del manto e la dolcezza del carattere li rendono compagni meravigliosi.