Perché le nonne mettevano a macerare il rosmarino nel vino bianco: il trucchetto antico da riscoprire

Scopri perché le nonne mettevano a macerare il rosmarino nel vino bianco: un antico rimedio naturale dalle proprietà digestive e tonificanti. Ecco come prepararlo in casa.
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Redazione Video Ohga 4 Maggio 2025

Tra i rimedi della nonna più curiosi e sorprendenti, ce n’è uno che in pochi oggi conoscono: la macerazione del rosmarino nel vino bianco. Un gesto semplice, tramandato di generazione in generazione, che unisce tradizione, benessere e sapienza popolare. Ma a cosa serviva davvero? E perché veniva usato così spesso?

Un’antica abitudine tutta naturale

Le nonne conoscevano bene le proprietà delle erbe aromatiche e sapevano come sfruttarle al meglio nella vita quotidiana. Una delle pratiche più diffuse era quella di mettere a macerare il rosmarino fresco nel vino bianco. Bastavano pochi rametti immersi in una bottiglia per ottenere, dopo qualche giorno, un preparato dal profumo intenso e dalle molteplici proprietà.

Non si trattava di un semplice infuso o di una bevanda aromatica: era un vero trucchetto casalingo, utilizzato sia in cucina che come rimedio naturale per il benessere del corpo.

Perché proprio il rosmarino?

Il rosmarino è un’erba aromatica dalle proprietà eccezionali. Ricco di antiossidanti, oli essenziali e sostanze attive, è noto per i suoi effetti digestivi, stimolanti e depurativi. Aiuta la digestione, combatte il gonfiore addominale e favorisce la circolazione.

Macerandolo nel vino bianco, le sue componenti si trasferiscono nel liquido, dando vita a un elisir semplice ma efficace. Il vino, a sua volta, grazie alla presenza di alcol, funge da solvente naturale, estraendo e conservando al meglio le sostanze benefiche della pianta.

A cosa serviva il macerato di rosmarino nel vino

Questo preparato veniva utilizzato in diversi modi, a seconda della tradizione familiare. In particolare:

  • Dopo i pasti, se ne beveva un piccolo bicchierino come digestivo naturale
  • Era considerato utile per attenuare il senso di pesantezza allo stomaco
  • In alcune zone, veniva anche utilizzato come tonico rinforzante per la circolazione
  • In alcune varianti, si lasciava riposare con l’aggiunta di miele per ottenere un sapore più delicato

Oltre all’uso interno, alcune nonne utilizzavano il liquido anche per frizioni esterne, soprattutto sulle gambe affaticate, sfruttando le proprietà rivitalizzanti del rosmarino.

Come prepararlo in casa oggi

Anche oggi è possibile realizzare in casa questo antico macerato naturale, seguendo la ricetta tradizionale. Bastano pochi ingredienti e un po’ di pazienza.

Si prende una bottiglia di vino bianco secco, si aggiungono 3 o 4 rametti di rosmarino fresco e si lascia riposare in un luogo fresco e buio per almeno 5-7 giorni. Una volta filtrato, il liquido si conserva in frigo e può essere utilizzato in piccole dosi.

Naturalmente, non si tratta di un medicinale, ma di un rimedio naturale da usare con moderazione, come facevano le nonne.

Un sapere antico che resiste nel tempo

Oggi, in un’epoca in cui si tende a cercare soluzioni veloci e industriali, riscoprire questi gesti antichi è un modo per ritrovare equilibrio e semplicità. Mettere a macerare il rosmarino nel vino bianco non è solo un trucchetto, ma un piccolo rituale che racconta la saggezza delle generazioni passate.

Un’usanza che unisce gusto, salute e memoria, e che può ancora trovare spazio nelle nostre cucine moderne.