Perché Mattarella ha bloccato il ddl sulla carne coltivata: bisogna aspettare l’Unione europea

Se dal Parlamento era arrivata l’approvazione del ddl contro la carne coltivata, il Quirinale ha bloccato la misura fortemente voluta dal Ministro Lollobrigida. Il motivo? Manca l’approvazione in sede UE.
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Francesco Castagna 1 Dicembre 2023

Articolo delle ore: 13.09

Il governo aveva annunciato "vittorioso" l'approvazione del Ddl che vieta la produzione, il commercio e l'importazione della carne coltivata in Italia. Il plauso era arrivato sia dai parlamentari di maggioranza che da Coldiretti, che aveva definito l'approvazione della proposta del ministro Lollobrigida un "grande risultato per l'associazione di categoria e per la tutela e difesa del cibo sano e del Made in Italy. Ora è arrivato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a frenare gli entusiasmi, bloccando il Ddl prima del suo inserimento in Gazzetta Ufficiale.

"Serve l'OK dell'Unione europea", spiega Mattarella, a due settimane dall'approvazione definitiva della legge su "cibi sintetici" e "meat sounding" alla Camera dei Deputati. Si tratta quindi di un primo stop alla misura voluta dal Ministro delle Politiche Agricole e del Made in Italy. Il Presidente della Repubblica quindi per ora ha deciso di non firmare la legge, in attesa che l'Europa si esprima nel merito.

Plauso da parte della LAV– Lega Anti Vivisezione, l'associazione ambientalista italiana in difesa dei diritti degli animali e dell'ambiente. "L’inapplicabilità del provvedimento era oggettiva, LAV lo ha fatto presente sin dall’inizio. La mancata firma del Presidente Mattarella pone finalmente un freno a una battaglia del tutto ideologica. La carne coltivata, una volta approvata dalla Commissione Europea ed entrata in commercio, sarà un ulteriore importante tassello della transizione alimentare, affiancandosi ai prodotti vegetali già in commercio e supportando la trasformazione del sistema alimentare perché non si basi più sullo sfruttamento di centinaia di milioni di animali ogni anno, solo in Italia", spiega Domiziana Illengo, campaigner LAV settore Alimentazione vegana.

Cosa succede ora? Che gli istituti di ricerca nazionali e non potranno continuare a studiare i cibi da agricoltura cellulare, sviluppando alternative nutrienti volte anche a ridurre le emissioni, l’utilizzo del suolo e dell’acqua attualmente che dipendono dalla filiera agroalimentare italiana. Ora il Governo italiano dovrà attendere il parere dell'EFSA, che ha sede a Parma (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) per quanto riguarda i prodotti da agricoltura cellulare, in modo tale da non incorrere in procedure di infrazione.

Aggiornamento ore 14.38

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella firma il testo, ma si rimette al giudizio di Bruxelles. In questo modo l'esecutivo di Giorgia Meloni ha dovuto promettere di rispettare il parere dell'Unione europea.