Pollo, è vero che la carne contiene ormoni?

La narrazione dell’alimentazione è piena di falsi miti e credenze dure a morire. Almeno una riguarda la carne di pollo, che secondo voci insistenti sarebbe infarcita di ormoni. Le cose, però, non possono stare così. Scopriamo insieme perché.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Dott.ssa Silvia Soligon Biologa nutrizionista
7 Novembre 2022 * ultima modifica il 08/11/2022

Qualche giorno fa mi sono imbattuta in un consiglio non richiesto. Giustificandosi con un «visto che me lo chiedono in tanti» un membro del gruppo Facebook del quartiere in cui vivo, qualificatosi come oncologo, ha pensato di informare noi altri iscritti al gruppo sul suo pensiero circa il consumo di carne. Il discorso è finito sul pollo, che ci ha consigliato di non consumare perché infarcito di ormoni. Dopo tutto – riassumo qui la sua spiegazione – abbiamo tutti davanti agli occhi l'effetto del suo consumo sulle ragazzine di oggi, che hanno la prima mestruazione sempre più in giovane età proprio a causa degli ormoni di cui è imbottita la carne di pollo che diamo loro da mangiare.

Ho voluto raccontarti questo aneddoto perché è proprio da questo consiglio non richiesto che è nata la mia idea di parlarti di questo falso mito circa la pericolosità del consumo di carne di pollo. Un falso mito che, purtroppo, è ampiamente diffuso. E che difficilmente scomparirà se continuerà a essere alimentato da voci come questa che, per di più, a prima vista potrebbe anche sembrare competente.

Forse ti stai domandando perché dovresti credere a me, nutrizionista, e non a quell'oncologo. Non è una gara fra figure professionali, e non ti chiedo di porre cieca fiducia nelle mie parole, ma ti rispondo che puoi tranquillamente verificare quello che ti dirò cercando in rete le normative cui farò riferimento. Perché il punto è proprio questo: in tutta l'Unione Europea – non solo in Italia – l'uso di ormoni negli allevamenti avicoli è vietato. Opportuni controlli garantiscono che queste normative vengano rispettate. Quindi mangia pure il tuo pollo senza paure di questo tipo: non sarà come farsi un'iniezione di ormoni.

La carne di pollo contiene ormoni?

Come ti ho anticipato, la carne di pollo non contiene ormoni utilizzati per promuovere la crescita degli animali. L'idea diffusa è che queste sostanze vengano somministrate dagli allevatori per far crescere più in fretta i polli, per farli diventare più grossi e, quindi, ottenere più carne. In realtà, il motivo per cui i polli di oggi sono più grossi rispetto a quelli del passato sta in un mix di pratiche di allevamento che hanno consentito di ottenere varietà di per sé più grosse e di ottimizzare l'alimentazione degli animali per promuoverne una maggiore crescita. Niente iniezioni di sostanze strane, insomma, ma una forma di coevoluzione tra l'essere umano (l'allevatore) e un'altra specie animale (il pollo).

Devi, tra l'altro, sapere che, a detta degli esperti di zootecnia, utilizzare gli ormoni per promuovere la crescita dei polli non sarebbe nemmeno vantaggioso. Infatti oggi il ciclo di vita commerciale del pollo allevato non è abbastanza lungo da poter eventualmente far sfruttare i vantaggi della somministrazione di queste sostanze. In altre parole, l'allevatore spenderebbe soldi per un trattamento che non gli porterebbe nulla in cambio. Come se non bastasse, se lo facesse rischierebbe grosso proprio perché è vietato dalla legge. Non potrebbe nemmeno esportare i suoi prodotti nel resto dell'Europa, perché la normativa "anti-ormoni-nel-pollo" è stata pensata a livello europeo proprio per uniformare la normativa in tutti gli Stati membri dell'Unione. Nemmeno la Food and Drug Administration (FDA, l'ente che si occupa di sicurezza alimentare negli Stati Uniti) ammette l'uso degli ormoni negli allevamenti avicoli. Insomma, non sembra esserci nessun motivo per cui un allevatore di polli debba voler somministrare ormoni ai suoi animali, tanto più che i controlli ci sono e, quindi, il rischio di essere scoperto è concreto.

Perché magiare carne di pollo?

D'altra parte, i motivi per non escludere totalmente il pollo dalla tua alimentazione non mancano. Il pollo è una carne bianca, quindi al momento non è associato ai possibili rischi per la salute che sono stati associati al consumo di altri tipi di carne. Per questo puoi introdurlo nella tua dieta un paio di volte alla settimana come fonte di proteine di elevata qualità biologica, cioè in grado di fornirti tutti gli aminoacidi che il tuo organismo non è in grado di sintetizzare e che quindi devi necessariamente assumere attraverso l'alimentazione. Devi infatti sapere che ti basta non avere a disposizione uno di questi aminoacidi essenziali per bloccare la sintesi delle proteine che ti servono per mantenere le strutture del tuo organismo (primi fra tutti i muscoli) e per sostenere le sue funzioni. Sai che anche gli anticorpi sono molecole di natura proteica? Per una buona risposta immunitaria, quindi, devi poter avere a disposizione gli aminoacidi necessari per produrli!

Un altro vantaggio della carne di pollo è che può essere essere una fonte di proteine magre, cioè non associate a grandi quantità di grassi. A tal proposito, devi sapere che gli ormoni possono aumentare la quantità di grasso nella carne, piuttosto che quella di proteine; questo è un altro motivo per cui agli allevatori di oggi non conviene somministrarli ai loro polli: molti consumatori (magari anche tu) sono spinti a consumare carne di pollo anziché altri tipi di carne proprio perché si tratta di una carne più magra.

Naturalmente, parti di pollo diverse possono contenere quantità di grassi differenti. Tipicamente, il fuso, anche senza pelle, ne ha di più rispetto al petto; il sovracoscio ne ha ancora di più. In generale, ti consiglio di cucinare il tuo pollo senza pelle e di preferire il petto. Questi sono i nutrienti che trovi al suo interno, riferiti a una fettina da 100 grammi:

  • acqua: 74,9 g
  • proteine: 23,3 g
  • lipidi: 0,8 g, di cui: grassi saturi: 37,20 g; grassi monoinsaturi: 28,27 g; grassi polinsaturi: 34,23 g
  • colesterolo: 60 mg
  • sodio: 33 mg
  • potassio: 370 mg
  • calcio: 4 mg
  • magnesio: 32 mg
  • fosforo: 210 mg
  • ferro: 0,4 mg
  • rame: 0,05 mg
  • zinco: 0,7 mg
  • selenio: 10 μg
  • vitamina B1: 0,10 mg
  • vitamina B2: 0,20 mg
  • vitamina B3: 8,30 mg

Ti consiglio anche di preferire carne di pollo non trasformata: una fettina è decisamente meglio di un würstel! Se sei attento ai rischi corsi dalla tua salute, devi infatti tenere ben presente che quando si dice di ridurre al minimo il consumo di carne trasformata (o lavorata che dir si voglia) non si fa riferimento solo agli insaccati ottenuti con carne di maiale, ma a tutti i prodotti di quel tipo, inclusi quelli a base di pollo.

Come scegliere il pollo da acquistare

Se nessun pollo ha al suo interno ormoni che non dovrebbe avere, un pollo vale l'altro? Oppure ci sono delle caratteristiche che dovrebbero fartene preferire uno rispetto a un altro? Tutto dipende dalle tue esigenze, sulla base delle quali puoi tararti per scegliere quale pollo acquistare.

Se sei particolarmente attento all'impatto che la tua alimentazione ha sull'ambiente, ti consiglio di non acquistare pollo che arriva da lontano: meglio preferirne uno che non deve fare centinaia o migliaia di chilometri per arrivare sulla tua tavola. Anche scegliere un pollo che arriva da piccoli allevamenti può aiutarti a ridurre l'impatto ambientale della tua alimentazione; i costi ambientali di allevamenti enormi sono sicuramente più alti (pensa solo all'impatto delle deiezioni!). Piccoli allevamenti incontrano più facilmente anche le esigenze di chi è particolarmente interessato al benessere degli animali allevati. Infine, ti ricordo che per sua natura il pollo mangerebbe quello che trova in un prato; se è un aspetto che ti sta a cuore, scegli carne proveniente da allevamenti che seguono questa filosofia.

Laureata in Scienze Biologiche con un dottorato in Scienze Genetiche e Biomolecolari, ha lavorato nel campo della ricerca fino al 2009 altro…
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.