
La Xylella è un batterio patogeno che ha devastato milioni di ulivi in Italia, in particolare nella regione della Puglia. Scoperta per la prima volta in Europa nel 2013, la Xylella ha causato il cosiddetto "Complesso del disseccamento rapido dell'olivo" (OQDS), che porta rapidamente alla morte delle piante infette (oltre 21milioni di ulivi e piante sono già morti) e più questa si diffonde più il rischio di avere terreni incoltivabili su tutto il territorio italiano aumenta. Per fortuna esiste la ricerca scientifica e proprio di questa parleremo oggi.
Recentemente, è iniziata una sperimentazione medica innovativa per combattere la Xylella. Si tratta di un progetto, finanziato dall'Unione Europea nell'ambito del programma Horizon 2020 che coinvolge un consorzio internazionale di ben 29 diverse organizzazioni, associazioni, enti o aziende.
La ricerca si concentra su diverse strategie, tra cui il controllo dei vettori del batterio, come il Philaenus spumarius, e lo sviluppo di una coltivazione di ulivi resistenti al ceppo della Xylella.
Torniamo sul Philaenus spumarius, esso è un insetto ed è noto come sputacchina. Gli scienziati stanno studiando i segnali vibratori emessi da questi insetti per disturbare il loro comportamento di accoppiamento e ridurre la trasmissione del batterio.
Qualche settimana fa, circa tra fine luglio e inizio agosto 2024, sulla rivista Applied Microbiology and Biotechnology è stato pubblicato un articolo di ricercatori italiani (Università di Chieti, Perugia e Crea- Consiglio Ricerca in Agricoltura) che spiegavano i risultati ottenuti in laboratorio dal nanobattericida a base di argento. Come la stessa Reppubblica spiega
"Si chiama Argirium SUNc e agisce su Xylella e altri batteri patogeni del pomodoro e del tabacco".
Attualmente il nanobattericida è utilizzato in agricoltura e nelle campagne tra Carovigno e Ostuni (luoghi pugliesi distanti circa 2 ore dal capoluogo di Bari).
La sperimentazione medica rappresenta una speranza concreta per fermare la diffusione della Xylella. Se i risultati saranno positivi, questa nuova strategia potrebbero essere implementate su larga scala, salvando milioni di ulivi e proteggendo l'agricoltura italiana ed europea.